All'avvio dell'anno dedicato dall'Onu alla tutela della biodiversità, tema caro a tutto il mondo della caccia, c'è chi, come Wwf, ne approfitta per inserire tra le minacce alla sopravvivenza di alcune specie, anche l'attività venatoria. Se parlando di bracconaggio ai danni di specie già in pericolo, ciò può corrispondere alla verità, così non è certo per la caccia regolamentata, cui corrispondono censimenti e piani di prelievo.
A tornare su questi argomenti è in questi giorni anche il presidente di Federcaccia Gianluca Dall'Olio. “È proprio grazie alla gestione di ambiente e fauna che la biodiversità può essere preservata e dove gli Ambiti territoriali di caccia hanno trovato corretta applicazione questo è avvenuto” ricorda Dall'Olio. “La caccia - spiega - non è, come abbiamo letto in questi giorni, una minaccia alla biodiversità. Lo sostiene anche la Comunità Europea. L’attività venatoria, infatti, è pianificata in base ai censimenti e a valutazioni che puntano proprio a mantenere la giusta densità sul territorio delle specie“.