La possibilità di intervenire sulla stagione di caccia non è condivisa da tutti nel centrodestra. Basilio Catanoso, deputato del Pdl ha auspicato che il Senato non approvi l'emendamento, approvato – dice – con un blitz avvenuto alla Commissione politiche comunitarie. Secondo Catanoso “si aggira il divieto di caccia tutto l'anno passando alle Regioni la podestà di scelta dei tempi di apertura e chiusura della caccia. Variando i tempi di apertura e chiusura, di fatto, si aprirebbe la caccia tutto l'anno". "Spero - aggiunge Catanoso - si sia trattato solo di un errore: sono certo che la maggioranza di centrodestra interverrà con decisione per rispettare il sentimento della gran parte degli italiani e (come risulta da parecchi sondaggi) degli elettori di centrodestra assolutamente contrari ad ogni ipotesi di allungamento dei tempi di caccia”.
L'esponente del Pdl si appella al presidente Berlusconi, al Governo e ai responsabili politici della maggioranza perchè si lavori per ristabilire uno schema consolidato che, se si dovesse decidere di modificare, lo si dovrà fare solo attraverso un tavolo comune di revisione responsabile.
"Sono pronto, assieme ad un gruppo di colleghi alla Camera, a fare le barricate - conclude l'esponente del Pdl - su questa eventuale indecente novità".
Altra posizione contraria all'emendamento voluto dal Senatore Santini giunge da Gabriella Giammanco, deputata del Pdl dell'area filoanimalista, che in una nota dell'Ansa afferma: ''Qualora l'emendamento dovesse essere approvato si avrebbe un netto aggravamento della procedura di infrazione che la Ue ha aperto dal 2006 nei confronti del nostro Paese, al quale non si chiede di cancellare l'arco temporale della stagione venatoria ma di prevedere il divieto di caccia durante il periodo di riproduzione e migrazione delle specie cacciate. Sono sicura che al Senato la maggioranza di centrodestra, sostenuta dai rappresentati del governo, interverrà per rispettare l'opinione della maggioranza degli elettori''.
Rimane da chiedersi come mai questi esponenti del Pdl si oppongano ad una proposta che in realtà va nella direzione di rispettare i diversi cicli di vita di ogni specie, affidando la decisione sui tempi di caccia a criteri scientifici.
Ci chiediamo poi come mai queste urla contro la caccia giungano solo ora all'interno dello stesso partito che ha inserito la riforma della legge 157 nel programma di governo.
Non era forse più giusto allora dissentire dal programma nel momento in cui questo era stato formulato?
O forse era più conveniente farsi eleggere anche con i voti dei cacciatori?
Che Catanoso e Giammanco comunichino a tutti i cacciatori che li hanno eletti che la loro vera lotta non è tanto quella che passa attraverso le modifiche alle discipline di legge che riguardano la caccia ma, semplicemente, abolire la caccia in Italia.