Federcaccia esprime soddisfazione per la decisione del Senato in materia di recepimento della comunitaria, ma sottolinea l'importanza di tenere alto il livello di guardia rispetto alla mobilitazione del fronte anticaccia, che potrebbe mettere a rischio l'approvazione alla Camera. Se così fosse, “si tratterebbe – sostiene il Consigliere di Presidenza Nazionale Massimo Buconi – dell’ennesimo tentativo preelettorale di accaparrarsi le simpatie dei cacciatori che poi, come già avvenuto nel recente passato, si risolverebbe con un nuovo nulla di fatto”.
Al di là di questa preoccupazione Fidc guarda al futuro, se la norma della Comunitaria avesse il sì della camera “le modifiche ai calendari venatori regionali dovranno tener conto e tutelare i periodi di nidificazione, le fasi di riproduzione, di dipendenza e di ritorno al luogo di nidificazione della fauna selvatica oggetto di prelievo”. Per ottenere questo risultato “sarà indispensabile che l’Ispra venga dotato di idonei mezzi e finanziamenti per poter svolgere la propria attività di ricerca, altrimenti non sarà in grado di poter esprimere pareri di alcun genere”.
Anche Anuu Migratoristi accoglie con favore il provvedimento nella Comunitaria, in cui finalmente “si parla di caccia in chiave europea” . Al di là degli sproloqui fuori luogo delle associazioni ambientaliste, Anuu fa notare quanto determinato corrisponde a ciò che stabilisce la Guida Interpretativa della Direttiva Uccelli “questo è il documento importante che i cacciatori europei – si legge nel comunicato Anuu –, fin dal 2004, hanno sottoscritto con BirdLife International e con il Commissario all’Ambiente UE” e che “la Guida Interpretativa è sempre stata osteggiata in Italia dalle organizzazioni animaliste e ambientaliste per l’evidente ragione che renderebbe trasparente e lineare l’applicazione della Direttiva “Uccelli”.
Inoltre secondo Anuu la “comunitaria”, così approvata, disinnescherebbe il pluridecennale contenzioso avanti la Corte di Giustizia UE, evoluzione che dovrebbe far piacere a tutti gli Italiani, a meno che ve ne siano di vogliosi di far condannare i loro compatrioti semplicemente “colpevoli” di amare la Caccia.
A ribadire il concetto è intervenuto da Bruxelles anche il Vicepresidente della Federazione delle associazioni di caccia e conservazione della fauna selvaggia dell'Ue (Face) Giovanni Bana, che in un'agenzia Ansa dichiara: “i clamori mossi contro questo atto del governo è un sistema italico di dire no da parte di cui non condivide questa visione”.
“L'Italia - ha precisato Bana - si sta finalmente adeguando al recepimento integrale ed esaustivo della direttiva europea sugli uccelli - la 409 del 2 aprile 1979 - che ci consentirà di eliminare ogni possibile contenzioso con la Commissione europea e quindi con la Corte di giustizia dell'Ue".
Inoltre, ha aggiunto, "con il recepimento della guida interpretativa sottoscritta nel 2004 alla presenza dell'allora commissaria Ue ambiente Margot Walstrom, dalla Federazione cacciatori europei e dal Board Life International, la più importante organizzazione ornitologica ambientalista internazionale, si dettano linee guida per evitare errori interpretativi nella trasposizione delle normative europee a livello nazionale".
Per il vicepresidente di Face quindi, "i limiti temporali sono posti dall'applicazione della guida interpretativa che prevede i periodi in cui è consentito il prelievo, tenendo conto delle varie esigenze di ogni specie, in relazione ad esempio alla nidificazione e alla migrazione". Nella legge comunitaria - ha concluso Bana - "sono state prese in considerazione altri punti della direttiva uccelli dell'Ue, non attinenti specificatamente al calendario, ma alla buona gestione di tutta la normativa europea".