Si terrà come previsto la manifestazione nazionale del 9 marzo a Roma a sostegno delle modifiche alla 157/92 e in difesa della cultura rurale.
Lo ribadisce Maria Cristina Caretta, presidente nazionale di Confavi, rispondendo così alla presa di posizione delle associazioni aderenti alla FACE: “Non sarà certo l’atteggiamento attendista di qualche dirigente venatorio ad impensierirci ed a compromettere quello che riteniamo sarà un evento storico per il nostro Paese”, atteggiamento che la Caretta definisce fallimentare: “l’atavica incapacità di tanti dirigenti venatori – spiega - ha permesso che la caccia venisse isolata nel nostro Paese, diventando facile bersaglio di chi vuole usarla come capro espiatorio, addossandole la colpa del degrado ambientale e dell’impoverimento faunistico”.
La manifestazione ha anche lo scopo di incementare la nascita del Coordimento per la difesa e la promozione della cultura rurale e quindi l'aggregazione tra soggetti diversi: “la caccia non riuscirà a sopravvivere se crederà di potersi difendere da sola”, così come nessuna delle altre categorie di fronte “all'offensiva scatenata dalla potente lobbie animal – ambientalista che si nutre dell'ignoranza di cui è intrisa la cultura urbana”.
Secondo la Confavi siamo dunque di fronte all'inizio di “un percorso che ci porterà, modificando radicalmente tattica rispetto al passato, a combattere una battaglia che, se combattuta insieme, vedr�prevalere la nostra cultura e con essa tutti i sani valori di cui è portatrice”.
“Qualcuno di questi dirigenti, preso dalle proprie miserie – sostiene Caretta - non ha capito che la grande manifestazione nazionale di Roma non può ridursi alla sterile ed egoistica rivendicazione di una singola categoria ma è l’inizio di un percorso che ci porterà a combattere, assieme a tutti coloro che avranno il coraggio di farlo, una battaglia di cultura e di civiltà”.
"Ci basterà avere al nostro fianco tutti coloro che, indipendentemente dall’associazione di appartenenza, si sentiranno accomunati dalla stessa, identica passione portatori della stessa identica culturache rappresenta una parte insostituibile della nostra storia e delle nostre tradizioni. Con ancora maggiore entusiasmo - conclude il comunicato della Confavi - ci troveremo tutti a Roma il 9 marzo 2010. Alla faccia di chi è troppo compromesso e di chi, forse troppo abituato a fare le cose per convenienza, non ha più il coraggio di combattere per ciò in cui crede".