“Sarei curioso di sapere quanti cittadini sono al corrente del fatto che la carne di cervo servita nei ristoranti può essere acquistata direttamente dai cacciatori abilitati alla selezione degli ungulati, senza passare da un logico controllo della carne stessa tramite analisi, come prassi per qualunque altro tipo di selvaggina”.
Così il consigliere provinciale di Reggio Emilia Romani Albertini (Lega Nord) ha sollevato la questione, rilevando la mancanza nella zona montana di un macello autorizzato alla lavorazione delle carni di questi ungulati e allo smaltimento degli scarti. A questo proposito, il consigliere ha annunciato che chiederà alla Provincia spiegazioni su questa situazione, che, denuncia, può causare “allarme sociale” e costituire un pericolo per gli ignari cittadini.
Si parla di 10.500 capi, tanti sono infatti stabilite dalle previsioni sull'abbattimento programmato, necessario per ripristinare una giusto equilibrio dell'ecosistema. "Essendo in fine al corrente di una struttura disposta ad acquistare gli ungulati, compreso il ritiro di tali animali e il relativo smaltimento degli scarti - ha detto ancora il consigliere - chiederò un impegno alla Provincia affinché provveda al più presto alla risoluzione del problema, convinto di dare un utile supporto anche a chi pratica la doverosa selezione di questi animali, sapendo di poter contare su di una struttura abilitata al ritiro di tutti i capi abbattuti".
(Provincia Reggio Emilia)