Una cinquantina di imprenditori agricoli hanno manifestato davanti al Consiglio regionale delle Marche minacciando di occupare gli uffici regionali e le sedi delle cinque province se non verrà avviato al più presto un piano di abbattimento per il cinghiale. L'iniziativa, partita dalla Coldiretti regionale, denuncia una situazione incontenibile rispetto ai danni causati da questi ungulati alle coltivazioni e la mancanza di una volontà istituzionale nel porre rimedio. Il consiglio regionale ha intanto rimandato la discussione del piano faunistico, che dovrebbe tornare in aula oggi, insieme alla revisione della legge regionale sulla caccia.
I danni causati dal cinghiale nel 2009 all'agricoltura ammontano a 2 milioni di euro, un dato in continua crescita, visto che, come riporta Coldiretti, nel 2005 la somma era di 820mila euro ma l'anno dopo era gia' salita a 1,05 milioni di euro. Nel 2007, nuovo balzo in avanti, con 1,9 milioni di euro euro mentre nel 2008 la cifra ha superato i 2 milioni.
''Alla Giunta - afferma Giannalberto Luzi, presidente di Coldiretti Marche - chiediamo, innanzitutto, di dare il via libera al piano straordinario di abbattimento che interessi tutto il territorio regionale, compresi i parchi e le aree protette, poiche', altrimenti, non si riuscira' a risolvere un problema che sta diventando drammatico per chi opera nelle zone interne e collinari oltre a mettere a repentaglio la vita degli automobilisti. Serve, poi, rimandare la discussione della nuova legge sulla caccia che, cosi' come e' stata congegnata, non risolve i problemi dell'agricoltura poiche' non fa chiarezza sugli strumenti per la prevenzione dei danni''.
Coldiretti sollecita, inoltre, una rivisitazione della legge regionale sulla gestione delle aree protette perche' e' soprattutto in queste zone che gli animali selvatici proliferano senza controllo devastando i campi. ''Basta guardare i dati sulle coltivazioni negli ultimi anni” dice Coldiretti Marche.