Con l'approvazione di
due risoluzioni (la prima firmata dalla consigliera Daniela Guerra, Verdi; l'altra sottoscritta da numerosi consiglieri di Pd, Psi, Sel, Pdci), i consiglieri regionali dell'Emilia Romagna hanno preso posizione contro le disposizioni da poco approvate dal Senato sulla caccia, invitando la Giunta a farsi promotrice di una forte azione in sede parlamentare e chiedere l’abrogazione dell’articolo 38 della legge comunitaria.
L'assemblea mette sotto accusa l'emendamento che ha previsto la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione venatoria, permettendo così l’estensione della caccia. "Secondo i documenti - si legge nel comunicato stampa della regione - i mesi di febbraio e agosto sono estremamente delicati, perché il primo coincide col periodo migratorio di alcune specie a rischio estinzione e il secondo corrisponde a un periodo produttivo e turistico che mal si concilia con la pratica venatoria".
"Se confermato dal Parlamento italiano - riporta ancora la nota - l’articolo della legge comunitaria cancellerebbe qualsiasi limite temporale alla stagione venatoria (attualmente contenuta fra l’1 settembre e il 31 gennaio), ledendo il principio di equilibrio fra salvaguardia della fauna selvatica e prelievo venatorio".