Caccia, operazione verità. Questo l'oggetto di una lettera aperta del Senatore Valerio Carrara (Pdl) indirizzata ai parlamentari di Camera e Senato per fare chiarezza sui contenuti dell'articolo 38 della Comunitaria, “frutto – scrive Carrara - di una responsabile e democratica mediazione” tra cacciatori e ambientalisti, che offre garanzie fondate sulla normativa europea, che solo chi è “ideologicamente contro la caccia può ignorare o falsificare”.
“L'articolo introdotto – precisa - si rifà parola per parola all'enunciato della norma europea (cornice di riferimento); si tratta del recepimento di una direttiva europea che noi abbiamo aggravato con la seguente ulteriore prescrizione: le Regioni potranno proporre i loro calendari venatori solo ed esclusivamente se avranno avuto il parere preventivo dell' ISPRA (ente super partes controllato dal Ministero dell' Ambiente e composto in prevalenza da supertecnici dell'ambiente)”.
Ogni modifica al calendario venatorio potrà essere apportata solo ed esclusivamente nell'ambito dei dettami della Guida alla Direttiva 79/409/Cee, elaborata dalla Commissione Europea – spiega Carrara - dopo il via libera della FACE (Federazione delle Associazioni della Caccia e per la Conservazione dalla Fauna Selvatica) e con la condivisione del mondo animalista più evoluto, attraverso Birdlife International, rappresentata in Italia dalla Lipu e presente in più di 100 paesi in tutto il mondo.
“Di fatto – scrive ancora il senatore - si dà la possibilità alle Regioni, previo parere dell' Ispra che rimane garante dei provvedimenti, di apportare modifiche ai calendari venatori esclusivamente per motivate ragioni ambientali, ragioni ben esplicitate nell'articolo 9 della direttiva europea “Uccelli” n.79-409-CE che, insieme alla suddetta guida interpretativa, rimangono i punti di riferimento fondamentali e vincolanti di questo articolo”.
Carrara riporta poi i casi in cui si potranno apportare queste modifiche, citando la lettera a) dell'articolo 9, ossia: nell'interesse della salute e sicurezza pubblica; nell'interesse della sicurezza aerea; per prevenire gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca ed alle acque; per la protezione della flora e della fauna.
I calendari, poi, “si adegueranno ai diversi periodi di migrazioni delle differenti specie facendo delle distinzioni basate su studi riconosciuti e non inserendo tutta la fauna indistintamente in un'unica finestra temporale”.
Non si tenta quindi di permettere la caccia tutto l'anno, “così come molti hanno voluto far credere per creare una violenta reazione emotiva” scrive il Senatore, “deve essere chiaro a tutti che quanto abbiamo approvato in Senato non è in contrasto con la normativa europea ,anzi la supporta ed adegua ad essa quella italiana”.
“Forse è finito il tempo delle sanzioni europee e dei vari ricorsi al TAR – conclude Carrara - visto che le Regioni saranno finalmente legittimate a legiferare seguendo i dettami europei”.