La possibilità di intervenire sui calendari venatori nazionali prevista nell'attuale testo della legge Comunitaria, come è stato rilevato da più parti, è sottoposta ai dettami della direttiva Comunitaria 79/409/Cee ed ogni modifica sarà sottoposta a ciò che è definito all'interno della Guida interpretativa della stessa, approvata da ambientalisti e cacciatori attraverso gli organismi internazionali FACE e Birdlife International.
Quest'ultima, insieme alla Lipu, corrispondente in Italia dell'associazione internazionale, in queste ore ha pubblicato alcune precisazioni esprimendo perplessità in merito all'articolo 43 (ex 38) della legge Comunitaria. In particolare, si legge: ”la soppressione del limite al calendario venatorio fino ad oggi previsto dalla legge italiana – dichiara Angelo Caserta, Direttore Regionale della Divisione Europea di BirdLife International - è un elemento che rischia di complicare lo stato delle cose, determinando una nuova serie di infrazioni e vari problemi di conservazione della natura”.
Inoltre, secondo gli ambietalisti il provvedimento lascerebbe scoperte altre questioni sollevate dall'Unione Europea come il problema delle deroghe per le quali la Commissione chiede all’Italia un più efficace potere di intervento statale; la mancanza di misure a favore della tutela degli habitat esterni alla Rete Natura 2000 (4) come pure richiesto dall’articolo 4.4 della direttiva e dalla procedura di infrazione.
Birdlife international rileva inoltre che la Guida interpretativa è un importante strumento ma non ha “carattere né struttura giuridica”, pertanto, si presterebbe ad utilizzi impropri e che l'attuale formulazione della legge Comunitaria prefigura la nascita di un aspro scontro da i diversi portatori di interessi.