All'interno delle forze di Governo le posizioni in merito alla Comunitaria sono le più variegate. La particolare avversione espressa in questi giorni dal Ministro Stefania Prestigiacomo, secondo il consigliere di presidenza Fidc Massimo Buconi, è una prova lampante di come la caccia abbia amici e nemici in modo trasversale in ogni schieramento politico. Questa, Spiega Buconi è una "maggioranza a geometria variabile "che in Commissione al Senato fa delle cose, alla Camera ne fa altre ".
Tante le critiche al testo ora alla Camera, nonostante sia stato pensato proprio per tutelare la fauna e la biodiversità. Buconi, raggiunto dai microfoni della emittente Umbria Tv ha dichiarato: "è partito subito il"carro anti-caccia: "Una macchina potentissima, micidiale e organizzatissima, sia nei Governi che nei partiti, nella società e nelle Associazioni. Poi dicono che è una lobby quella dei cacciatori!”. “E questo ‘carro’ è partito con uno slogan che ha fatto più danni che la grandine su un vigneto di uva matura: ‘Vogliono andare a caccia tutto l’anno’. Ma chi l’ha detto?”, obietta Buconi ricordando agli anti-caccia, che poco tempo fa consideravano la normativa italiana molto permissiva rispetto alla normativa europea ma che “oggi tuttavia si oppongono a quella che sarebbe la sua totale applicazione”.
L'esponente di Federcaccia parla anche del provvedimento con il quale la commissione di giustizia del Senato ha approvato il recepimento per la legge europea per la protezione degli animali compagnia, attraverso la ratifica della Convenzione di Strasburgo dell''87, la quale anche senza modifiche, secondo Buconi potrebbe rappresentare un pericolo per i cacciatori.
Nel recepire il testo “Protezione degli animali da compagnia”, si vorrebbe far sparire le parole “da compagnia”, cosìcchè le norme potrebbero essere estese a tutte le specie animali, “creando grandissima confusione – spiega Buconi - e un altrettanto grande contenzioso.
“Se non viene cambiata la normativa italiana di recepimento – conclude il consigliere di Federcaccia - si andrebbe incontro anche a questi seri rischi, per cui la Federcaccia vuole tutelare gli animali, vuole il benessere degli animali di tutte le specie, ma non vuole confusioni giuridiche. La convenzione di Strasburgo parla di animali da compagnia, se lo si recepisce si deve parlare quindi di animali da compagnia”.