DIFENDERE LA CACCIA E’ LA NOSTRA RAGIONE DI VITA
E’ per questo che non possiamo accettare né le strumentalizzazioni di chi pensa che l’attività venatoria sia un comodo trampolino politico, né i voltafaccia di chi a tante promesse ha fatto seguire solo indifferenza e anche ostilità.
Le vicende che hanno caratterizzato i giorni a cavallo fra gennaio e febbraio, dimostrano che non possiamo abbassare la guardia, e che dobbiamo guardarci non solo dai nemici di sempre, ma anche da chi è stato eletto con i nostri voti. Soprattutto con i nostri voti, ed ora ci tratta come cittadini di serie “b”, se non peggio.
Ma dimostrano anche che, attraverso una costante opera di convincimento, la maggioranza del Senato è riuscita ad approvare un articolo importante della Comunitaria (l’art. 38) che ci avvicina agli altri Stati membri.
Questo piccolo passo non può essere vanificato da una esasperazione dei toni, ma deve essere apprezzato e utilizzato come una sorta di indispensabile gradino per arrivare alla tanto attesa modifica della 157/92.
Contro questo provvedimento, si è scatenata la canea volgare e violenta dei nostri avversari, spalleggiati anche da qualcuno che dovrebbe invece difendere i cacciatori.
E’ stato faticoso ricostituire l’unità del mondo venatorio nella FACE ITALIA in un momento in cui alcune associazioni venatorie si illudevano di sedere come protagonisti in un tavolo saldamente guidato dagli anticaccia e con un’opinione pubblica sempre più ostile alla nostra cultura millenaria.
Oggi FACE ITALIA, che rappresenta un autorevole schieramento internazionale, nel quale si riconosce la stragrande maggioranza dei cacciatori italiani, ha elaborato –anche con il contributo di altre associazioni– una vera proposta unitaria che dovrà essere doverosamente presa in esame dal Parlamento.
Ogni cacciatore preparato e responsabile comprenderà facilmente che tale sforzo non può essere vanificato da una intempestiva azione di forza che, tra l’altro, rischia di contaminare lo spirito rigorosamente apolitico e trasversale della protesta dei cacciatori italiani.
Decidere di non partecipare alla manifestazione di Roma, non è stata, quindi, una mancanza di coraggio ma, al contrario, una coerente assunzione di responsabilità. Non solo nei confronti di tutti i cacciatori ma anche della assoluta indipendenza politica di cui noi “Liberi Cacciatori” siamo orgogliosi.
Premesso quanto sopra, ma visti gli ultimi avvenimenti, fra i quali anche la trasmissione Porta a Porta del 15 febbraio, la Libera Caccia è pronta ad
ADERIRE IN MASSA
alla manifestazione del 9 marzo se
ENTRO LA FINE DI FEBBRAIO
anche la Camera non approverà INTEGRALMENTE l’art. 43 (ex 38) nel testo già approvato dal Senato