La proposta di legge 1374 presentata da Cimadoro, Di Giuseppe, Messina, Mura, Piffari e Rota, tutti deputati dell'Italia dei valori, è stata aspramente contestata dal leader dei Verdi Angelo Bonelli durante la puntata di Porta a Porta che accusa di voler allentare la presa della legge sul bracconaggio. Non è così secondo Cimadoro, secondo cui “il bracconaggio va punito severamente” ma in modo diverso. Si tratterebbe solo di depenalizzare i reati minori, ossia spostare la rilevanza giuridica da penale a civile, aumentando le sanzioni che possono essere anche raddoppiate o triplicate e pensando ad una pena rapportata al reato, ossia la sospensione della possibilità di andare a caccia anche per l'anno successivo al fatto.
Cimadoro ha portato l'esempio della caccia ai passeriformi. Sulle dieci specie in Italia, solo una o due sono cacciabili. Se un cacciatore ottantenne dovesse sbagliare (cosa che può capitare soprattuto durante la caccia al capanno) e confondere un passero consentito con un altro, rischia di perdere oltre alla licenza anche il passaporto e non solo.
Ma la questione ha creato un certo scompiglio all'interno dell'Italia dei Valori, sollecitata dagli ambientalisti a ritirare la proposta. Luigi De Magistris ha smentito la posizione di Cimadoro “Le pene per il reato di bracconaggio, ovvero il carcere e le sanzioni amministrative, devono essere rafforzate e applicate con rigore. Parallelamente si deve arginare qualsiasi forma di deregulation della caccia, evitando che la legislazione in materia sia esposta all’influenza delle lobby del settore e si arrivi così ad un inaccettabile “mani libere per tutti”.
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