L'assessore regionale all'Ambiente Giuliano Uras si difende dalle polemiche intorno alla possibilità disattesa di aprire la caccia in deroga a febbraio. "Non e' stato evidenziato alcun riscontro di legge che sostenesse la convinzione dell'assessore a firmare il decreto per estendere la caccia a settembre senza incorrere in abusi di legge con gravi conseguenze patrimoniali per la Regione" ha dichiarato Uras, il quale dice di aver lavorato per verificare - anche attraverso interlocuzioni quotidiane con i responsabili della materia dell'Unione Europea e con l'ISPRA, Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale - tutte le possibilita' che supportassero l'emanazione del decreto di caccia in deroga".
L'esponente della Giunta ha ribadito le sue convinzioni ai rappresentanti delle associazioni venatorie della Sardegna nel corso di un incontro nella sede dell'assessorato. L'assessore ha esternato il proprio rammarico per "non esser stato in grado di soddisfare le richieste dei numerosi consiglieri regionali, anche della maggioranza, legati al mondo venatorio e si impegna in tempi brevi a rimuovere tutti gli ostacoli che hanno impedito l'emanazione del decreto". Per questo, "confida nella collaborazione di tutto il Consiglio regionale ed in particolare di quei consiglieri particolarmente sensibili al tema della caccia".
Sull'argomento il consigliere regionale del Pdl Ignazio Artizzu, che è anche il presidente della Federcaccia di Cagliari, ha inviato una lettera ai cacciatori sardi spiegando i passi condotti per ottenere le deroghe. “Alla fine di gennaio, insieme ad altri colleghi consiglieri regionali, abbiamo iniziato la nostra pressione sull’Assessore all’Ambiente affinche’ predisponesse il decreto sulla base della normativa vigente, che non e’ fatta, come taluno sostiene, per vietare la caccia in deroga, ma, al contrario, per consentirla. Ne’ tantomeno tale normativa, mi riferisco alla LR 2 del 2004, e’ stata abrogata. Abbiamo a tal fine chiesto e immediatamente ottenuto dall’Assessore all’Agricoltura Prato, che voglio pubblicamente ringraziare per la sua grande rapidita’ operativa e per il suo senso politico, una lettera al collega di Giunta nella quale si segnalava, vista la grande presenza di migratori, la opportunita’ di aprire la caccia in deroga. Vi ricordo infatti che il Decreto viene emesso dall’Assessore all’Ambiente, ma con il concerto di quello dell’Agricoltura. Detto, fatto. Prato scrive a Uras il quale comunica di avere “avviato la procedura”. Passano i giorni, e quella che sembrava una pura formalita’ si trasformava di ora in ora in un caos. Di qui la necessita’ di una Mozione con la quale si impegnasse l’Assessore in modo formale, senza perdere altro tempo".