Un comunicato Lipu, ripreso in queste ore dall'Ansa, recita: “dopo la puntata su Rai uno di lunedì scorso, boom di adesioni contro la caccia selvaggia: 20.000 firme raccolte in soli due giorni”. E' così che l'associazione ambientalista cerca di ribaltare il risultato di una trasmissione che ha evidenziato le contraddizioni degli anticaccia, da cui sono uscite considerazioni per una volta costruttive sull'attività venatoria in generale e sulle disposizioni al vaglio del Parlamento.
20 mila firme, se vogliamo dirla tutta, sono assai poche e dimostrano che gli interventi di Tallone e Bonelli non hanno provocato reazioni negli italiani, pressochè disinteressati all'argomento a dispetto di quel che si vuol far credere. Gli italiani non sono contro la caccia, ma li si vorrebbe istigare ad esserlo.
Inoltre, considerando che la trasmissione è stata vista da 1,111 milioni di spettatori per uno share del 9.84% (relativamente basso visto che la media della scorsa stagione è del 17,45%) e che una grandissima parte del milione di cacciatori italiani si è incollato davanti alla tv, si può facilmente dedurre che quei ventimila siano semplicemente in gran parte i sostenitori più sfegatati del no alle doppiette ad ogni costo. Vogliamo ricordare che Berlato un anno fa raccolse 843.000 firme (di cui oltre cento mila in una settimana)?
La raccolta firme della Lipu mira a chiedere l'intervento di Berlusconi affinchè si opponga alla “liberazione della caccia” e alla “cancellazione dei limiti temporali della stagione venatoria”.