Riceviamo e pubblichiamo:
La trasmissione televisiva “Porta a Porta” avente ad oggetto la caccia ed il ddl per la riforma della legge 157/92, presentata con l’inopportuno quanto offensivo titolo “Caccia selvaggia”, ha mostrato ancora una volta l’inconsistenza delle argomentazioni dei detrattori dell’attivita’ venatoria e le false informazioni propalate dalle associazioni ambientaliste, arroccate su odiose ed intransigenti posizioni ideologiche.
Sorprende che il Ministro presente si sia fatto attrarre dalle sirene ambientaliste e dopo aver rilasciato dichiarazioni circa presunti “blitz” e “deregulation”, non sia stato in grado di supportare le stesse con convincenti argomentazioni contro le contestazioni sollevate da parte dei partecipanti che si erano richiamati alla normativa e alla corretta interpretazione della medesima.
E’ cosi’ emerso che non vi e’ stato alcun “blitz”, in sede di esame del ddl da parte della commissione del Senato, per il recepimento dell’art. 38 della legge Comunitaria.
Infatti la caccia “per tempi” e per specie” adottata come principio dalla U.E. costituisce la migliore forma di prelievo venatorio, salvaguardando la fauna selvatica sotto ogni aspetto.
Non si comprende poi come “va tutto bene” quando si recepiscono le normative restrittive di cui alle direttive “habitat” ed “uccelli” e devono invece essere osteggiate quelle che adeguano la caccia secondo le normative europee .
Anche la prospettata ed accusata “deregulation” ha mostrato la sua fragilita’ ed inconsistenza.
Le Regioni e le Province hanno gia’ costituzionalmente il potere di fissare, con legge o decreto, i calendari venatori nel rispetto dei termini previsti dalla legge. Non comporta pertanto nessuna “deregulation” il richiamo all’art. 38 della legge Comunitaria che consente la determinazione del periodo di caccia per alcune specie. Resta, infatti, immutato il numero delle giornate venatorie.
Alle associazioni ambientaliste e, purtroppo, anche al Ministro è necessario ricordare che un organo consultivo può esprimere pareri obbligatori (perche’ deve essere sentito) ma nella materia certamente non vincolanti in quanto non può accadere che un organo investito della potesta’ legislativa qual’e’ la Regione (art. 117 cost.) possa essere assoggettato ad un organo consultivo di natura amministrativa.
Va da se’ che il clamore che la citata trasmissione ha volutamente o involontariamente determinato, ha portato la Libera Caccia a cambiare il precedente orientamento e ad aderire all’iniziativa Confavi di una prossima manifestazione di protesta a Roma.
Di contro la Federazione Italiana della Caccia, l’Enalcaccia e l’Anuu (aderenti a Face–Italia) ribadiscono la posizione dissociata dalla suddetta iniziativa, chiedendo con forza e determinazione che anche la Camera possa legiferare nello stesso senso del Senato sull’art. 38 e cosi’ semplificare il cammino verso la riforma della legge 157/1992.
Presidenza Federcaccia, Enalcaccia, Anuu Migratoristi