Quali
nuove sfide si aprono dopo l'approvazione delle
norme sulla caccia in Toscana? Per discuterne lo scorso sabato
Federcaccia Toscana ha tenuto un seminario a cui hanno partecipato
dirigenti provinciali, regionali e comunali Fidc (oltre 140), i
rappresentanti degli ATC e collaboratori degli uffici pubblici, alla presenza di chi in Regione ha fortemente voluto la riforma: il Governatore regionale
Claudio Martini.
Il Gruppo dirigente della principale associazione venatoria della Toscana (rappresentativa di oltre il 50% dei cacciatori toscani), intende investire le migliori energie per tradurre rapidamente in azioni concrete le previsioni legislative, così ha spiegato il Presidente di Federcaccia Toscana Moreno Periccioli: “Le nuove norme regionali costituiscono un passo avanti importante per la caccia, l’agricoltura, la gestione faunistica ed ambientale - ha ricordato Periccioli- .Sono il frutto di un confronto serrato ed il modello che prospettano detta regole condivise e risponde ad una esigenza diffusa di aggiornamento degli strumenti di governo della materia, inseriti a pieno titolo nel contesto della più generale pianificazione del territorio”. Periccioli ha poi spiegato come tutto ciò sia stato possibile “perché in Toscana, sulla caccia, ha prevalso la discussione sulle cose da fare, mentre a Roma una maggioranza inconcludente ed una opposizione pregiudiziale non riescono a trovare un terreno comune per affrontare il tema della riforma della legge 157, una legge di 18 anni fa.
Adesso - ha proseguito Periccioli - si apre la stagione altrettanto impegnativa della riscrittura dei regolamenti, per eliminare il vincolo di iscrizione a due soli Atc, garantire a tutti i cacciatori toscani la mobilità da appostamento senza l’onere della prenotazione, riordinare tutta la materia (dagli appostamenti alla gestione degli ungulati, dalle catture a fini di richiamo agli esami, e via dicendo) in coerenza con le novità legislative”.
L’altra grande sfida è il Piano Faunistico Venatorio Regionale. Secondo il dirigente Fidc occorre iniziare subito a pensarlo ed a discuterne, sulla scorta del dettato e dello spirito della legge: "cogenza del Piano, verifica dei risultati, effettività dei sistemi di premialità e sanzionatori”.
“Siamo consapevoli – ha affermato Periccioli - che una caccia sostenibile può avere riconoscimento oggi solo se è percepita come utile a finalità di interesse generale, come la tutela dell’ambiente e della fauna, la salvaguardia della biodiversità; la battaglia per il futuro della caccia si vince su questa via, chiedendo e sollecitando che siano scienza, conoscenza ed esperienza della buona gestione che indirizzino le scelte dei tempi e dei modi di un prelievo faunistico ecologicamente equilibrato: e noi da tempo siamo parte decisiva nella gestione. La sfida è continuare su questa strada, con coerenza e con pazienza; così riusciremo a costruire il futuro di questa nostra antica e grande passione”.
Ai lavori è intervenuto il Presidente della Giunta regionale Claudio Martini: un contributo ‘nel merito’ in considerazione anche del fatto che Martini ha seguito passo passo l’iter della legge nella doppia veste di Presidente e titolare delle deleghe per agricoltura e caccia.
Un “di più” di legittimazione, per il mondo venatorio ed agricolo - si legge nella nota di Federcaccia Toscana - decisamente importante che consente adesso di guardare al futuro con rinnovato impegno.