Pubblichiamo un recente comunicato dell'Anuu Migratoristi
In riferimento alla richiesta di delucidazioni sul comportamento da tenersi nel caso in cui il servizio di vigilanza voglia esaminare, singolarmente, i richiami vivi debitamente inanellati e allocati nelle gabbie normalmente in uso nel rispetto delle disposizioni vigenti, si consiglia di seguire queste brevi norme comportamentali.
Premesso che il servizio di vigilanza espletato da agenti o ufficiali di polizia giudiziaria (ad esempio: Polizia provinciale, Corpo Forestale dello Stato), può in ogni momento effettuare verifiche a cui non ci si può opporre nel rispetto della legge, appare tuttavia opportuno evidenziare che proprio per il “benessere” dei richiami vivi si debba richiedere che l’intervento normale sul soggetto in gabbia debba essere svolto dal medico veterinario all’uopo chiamato.
Non si può considerare ammissibile alcun maltrattamento sull’animale in cattività (quale uno stress che potrebbe portare nocumento di varia natura al soggetto in esame) anche quello di sostare troppo nelle vicinanze facendolo “sbattere” oltre ogni necessità.
E’ chiaro che, mancando una evidente violazione di legge da parte del cacciatore detentore dei richiami, appare penalizzante ogni intervento che possa portare a tale nocumento, tale da ipotizzare un maltrattamento dello stesso addebitabile all’autore. Si deve, infatti, evitare ogni inutile intervento effettuato da persona non esperta in tali manipolazioni. Per queste ragioni, nel sollecitare la più ampia collaborazione col servizio di vigilanza, raccomandiamo nel contempo una particolare attenzione nell’intervento compiuto sui singoli soggetti che dovranno essere esaminati direttamente con la collaborazione di un medico veterinario se visionati previa estrazione dalla gabbia.
Nel caso in cui, invece, gli autori di questo tipo di controllo fossero agenti di vigilanza volontaria (i quali non hanno qualifica di polizia giudiziaria) bisognerà che gli stessi debbano richiedere, per estrarre il richiamo dalla gabbia, l’intervento di un agente o ufficiale di polizia giudiziaria il quale, se intende verificare il soggetto in cattività, dovrà seguire la corretta procedura sopra descritta tramite l’intervento di un medico veterinario per evitare nocimento al predetto. Si richiama la massima collaborazione".
ANUU Comunicato stampa