Con una lettera indirizzata ai leader nazionali dei maggiori partiti italiani, il presidente di Arci Caccia, Osvaldo Veneziano, invita la politica a chiudere definitivamente con il rito delle promesse elettorali ai cacciatori, perpetrato da decenni attraverso volantini e proclami. Secondo Veneziano la presentazione dell'articolo della Comunitaria, che definisce “incostituzionale, ambiguo e lesivo delle competenze dello Stato in materia di tutela e conservazione delle specie selvatiche”, rientra in questo genere di incitazioni, portando ad alzare il livello dello scontro nel Paese.
Viste le intenzioni del Governo di correggere il testo, Veneziano auspica che si risolvano i dubbi di costituzionalit�e si ripristini certezza di diritto, “anche al fine di eliminare quelle tentazioni degli ultras del mondo venatorio che, alla fine, non potranno che riportarci ai, già vissuti, tempi dei Referendum anticaccia”. Veneziano sottolinea che dal 1992, quando il Parlamento formulò le norme sulla caccia tuttora in vigore, il confronto tra le parti più interessate è rimasto nell'alveo di un civile contraddittorio tra culture anche profondamente diverse.
Occorre quindi abbandonare ogni demagogia per superare lo sterile dibattito caccia sì, caccia no, che potrebbe invece essere riproposto dalle posizioni più integraliste dell’animalismo nelle liste elettorali. Veneziano invita i politici a non candidare “quanti hanno già amministrato e fatto “mala-politica”, in questa materia, promuovendo divisioni e polemiche per inseguire il facile e demagogico consenso tra i cacciatori o tra gli “anticaccia”.
Questa secondo Veneziano la giusta direzione affinchè il 2010, anno internazionale dedicato alla Biodiversità, veda in Italia le energie e le risorse impegnate nell’obiettivo prioritario di tutelare ed arricchire il patrimonio faunistico. “Per l’attività venatoria, quando correttamente organizzata e praticata, chiediamo rispetto, consapevoli dei limiti invalicabili fissati da norme rivolte alla tutela dell’interesse comune che noi apprezziamo", spiega il leader di Arcicaccia.
“Se la materia venatoria verrà sottratta alla propaganda elettorale – conclude Veneziano - la politica potrà accompagnare un nuovo percorso volto a garantire una sintesi virtuosa tra tutela della fauna e caccia sostenibile, mirando a migliorie possibili e ampiamente condivise dalla società. Ne trarrà vantaggio la bella campagna italiana e, forse, anche la politica alla quale, di nuovo, potremo sentirci orgogliosi di partecipare”.