Anche la Confavi, come già annunciato da Fidc Milano, ha comunicato la propria intenzione di costituirsi parte civile nella causa che verrà intentata per per i "gravissimi danni all’ecosistema e le conseguenze irreparabili per la biodiversità provocati dallo spregevole disastro doloso" del Lambro.
Oltre al fiume lombardo, da cui è partito lo sversamento di olii comustibili, lo scempio ambientale sta interessando infatti anche il percorso del Po, con il pericolo che si possa estendere alle foci nel mare Adriatico dove esiste un patrimonio di biodiversità tra i più fragili e preziosi d’Europa.
“Chiediamo alle autorità competenti – scrive il Presidente nazionale di Confavi Maria Cristina Caretta - di individuare i criminali che si sono macchiati della responsabilità di questo grave attentato all’ecosistema e di infliggere loro pene esemplari”.