Dopo l'
interrogazione parlamentare sui finanziamenti alle associazioni ambientaliste, il Senatore Valerio Carrara torna a chiedere chiarezza sull'operato delle stesse tramite una nuova istanza ispettiva.
L'esponente del Pdl sottolinea che "molte associazioni animaliste, in vitù del riconoscimento della qualità di Organizzazione Non Lucarativa di Utilità Sociale, partecipano a tavoli e commissioni che elavorano provvedimenti tesi a normare i comportamenti della società civile e collaborano, in diverse sedi e in diversi modi, con le Istituzioni che rappresentano la società".
In particolare Carrara rileva che la Lav si sia espressa più volte contro gli allevamenti italiani delle pelli, in generale contro ogni forma di sperimentazione animale ma anche contro circhi e manifestazioni che utilizzano animali. Riguardo alla caccia che, sottolinea Carrara "consta circa un milione di cittadini italiani che, ogni anno, versano allo Stato un contributo di oltre duecento euro ciascuno per avere il permesso di esercitare la propria passione, prestano opera di volontariato per numerose Amministrazioni e alimentano un indotto fatto di produttori e distributori di armi, attrezzature, accessori, turismo, ecc. , questa associazione animalista scrive: "è una piccola minoranza composta da circa l' 1 % della popolazione, forte degli interessi economici ed elettorali che ruotano intorno a questa crudele pratica.(...) Benché il numero dei praticanti sia costantemente in diminuzione, il loro impatto è ancora altissimo."; "la caccia non è solo uccisione ingiustificata di animali, è anche fonte di disturbo e di pericolo per le attività umane."; "Il nostro lavoro è indirizzato inoltre alla demolizione dell'immagine di "amanti della natura" che i cacciatori si sono cuciti addosso.".
"Le Onlus - sottolinea Carrara - anche quelle animaliste, oltre a godere di un regime fiscale agevolato, sono destinatarie delle somme recuperate con le sanzioni pecuniarie previste dall'applicazione degli articoli 3, 7 e 8 della Legge 20 luglio 2004, n. 189 "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonchè di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate".
Pertanto il senatore chiede al Presidente del Consiglio del Ministro di sapere:
- se risulti che l' attività di protezione degli animali e affermazione dei loro diritti sia riconducibile alle fattispecie individuate dall'articolo 10, lettere a) e b), del decreto legislativo n. 460 del 1997, e quindi preordinata, di norma, ad arrecare benefici ai soggetti svantaggiati di cui al secondo comma del predetto articolo;
- se risulti che gli animali possano essere considerati destinatari di attività solidaristica considerato che i consumatori, nella loro globalità non lo sono;
- se risulti che l'attività delle associazioni animaliste sia in armonia con l'articolo 13 del Trattato di Lisbona.