Riceviamo e pubblichiamo:
Sento il piacevole dovere di ringraziare le decine di migliaia di persone che, sfidando coraggiosamente l’inclemenza del tempo, hanno partecipato alla storica manifestazione di Roma.
Chi ha preso parte a questo grande evento ha potuto constatare quale fosse lo spirito che accomunava tutti i manifestanti, consapevoli di essere protagonisti dell’inizio di un cambiamento epocale nel modo di difendere e promuovere la caccia e la nostra cultura rurale.
Devo ammettere che ho avuto attimi di commozione nel sentire il modo in cui tante persone mi stringevano le mani, ringraziandoci per tutto quello che stavamo facendo per loro.
Mani ruvide di gente anziana con gli occhi impreziositi da mille ricordi, mani esili di ragazze e donne piene di entusiasmo, mani forti di giovani pieni di speranza.
Pensate bene: erano loro che ringraziavano noi, non immaginando di quanta gratitudine era pervaso il mio cuore nel vederli lì, sotto la pioggia, pronti a combattere assieme a noi per difendere i diritti di tutti, anche di quelli che se ne sono stati comodamente a casa o di quelli che hanno tentato invano di boicottare la manifestazione.
Notiamo con rassegnato disprezzo che alcuni dirigenti venatori si sono prodigati nel diffondere i comunicati degli anticaccia che tentavano di minimizzare o di ridicolizzare l’esito della nostra grande manifestazione.
Questi poveri dirigenti, delegittimati dalla loro stessa base associativa, non hanno ancora capito che dal 9 marzo 2010 è stato sancito l’inizio della loro fine.
Grazie di cuore anche al meraviglioso popolo del web che continua a spronarci e ad incoraggiarci nell’inizio di una nuova era.
L’on. Sergio Berlato, che è rimasto sotto la pioggia battente per tutta la giornata, distribuendo bandiere, infondendo coraggio, allineando gli striscioni ed ordinando i manifestanti, ha avuto modo di profetizzare nei giorni scorsi che dal 9 marzo 2010 niente sarebbe mai più rimasto come prima.
Adesso ne abbiamo tutti noi piena consapevolezza, adesso tutti noi sentiamo il peso di questa grande responsabilità.
Il mondo venatorio italiano e tutti i portatori della cultura rurale ci hanno affidato il compito di prendere in mano le redini della situazione e di utilizzare il Coordinamento nazionale per la difesa e la promozione della cultura rurale come arma vincente per ridare dignità a tutti coloro che si sentono portatori dei quei valori che, attraverso la cultura rurale, vengono tramandati di generazione in generazione.
Maria Cristina Caretta
Presidente nazionale CONFAVI