E' un altro secco no quello del Consiglio di Stato all'ennesimo ricorso delle associazioni animaliste Lega per l'Abolizione della Caccia e Animalisti Italiani contro il calendario venatorio 2009 – 2010, un'ordinanza che ribadisce (così come aveva fatto già il Tar dell'Abruzzo) la legittimit�dell'uso dei richiami vivi come previsto dal regolamento stagionale. In particolare si è riconosciuto che la legge non pone divieti all'uso dei richiami vivi per specie allevate non cacciabili.
A darne notizia e' l'assessore alla Caccia Mauro Febbo, che sottolinea come "ancora una volta e' stata riconosciuta la validità dell'impianto del calendario venatorio abruzzese 2009-2010. L'opinione di quanti sostenevano che l'intero calendario fosse stato bocciato - ha proseguito l'assessore Febbo - e' stata completamente sconfessata visto anche su questo punto e' stato ritenuto pienamente legittimo l'operato della Giunta regionale.
Del resto - ha ricordato Febbo - il percorso per arrivare alla stesura del calendario venatorio era stato ampiamente condiviso dalla Consulta della caccia dove sono presenti associazioni ambientaliste, associazioni degli agricoltori, organizzazioni venatorie, biologi, veterinari ed il mondo della cinofilia senza dimenticare che lo stesso calendario aveva superato senza intoppi lo scoglio della Via, la valutazione di impatto ambientale. E' gia' il secondo ricorso degli animalisti che viene respinto - ha ricordato l'assessore - e questo testimonia la pretestuosita' delle ragioni dei ricorrenti che hanno giudicato aprioristicamente il calendario fornendo, oltretutto, alla stampa notizie non veritiere ed inutilmente allarmistiche per il mondo venatorio regionale".
(Agi)