L'esultanza dell'assessore regionale alla caccia Mauro Febbo non è stata affatto digerita dagli animalisti che hanno perso il ricorso davanti al Consiglio di Stato sul calendario venatorio. Marialucia Santarelli, delegata in Abruzzo dell'associazione Animalisti Italiani Onlus, che ha intentato il ricorso insieme alla Lac, rimarca le perplessità del proprio gruppo sulla condotta dell'amministrazione regionale e ripercorre il travagliato percorso degli ultimi mesi.
Dopo una prima pronuncia del Tar (che aveva accolto la domanda cautelare del Wwf in merito ai tempi di caccia per quaglia e beccaccia), il calendario è stato nuovamente oggetto di un ricorso al Tar da parte di Animalisti Italiani e Lac, che ne ha chiesto la sospensione, poi accolta. Di lì, scrive la Santarelli, si è avuta una “frenetica attività da parte del Servizio Economia ittica e Programmazione venatoria che sosteneva che la sospensione del TAR riguardava solo il prelievo venatorio della starna, mentre bisognava limitare il periodi di prelievo del fagiano, della lepre e della caccia con l’ausilio del cane”.
Un nuovo ricorso allora è stato intentato contro la Regione sull’uso del piccione come richiamo vivo. In quello stesso frangente la regione ha varato la Legge Regionale n. 29, recante “Disposizioni urgenti in materia venatoria”, con cui venivano ridotti i periodi di prelievo venatorio per lepre, fagiano, beccaccia e veniva precluso, dopo il 15 dicembre 2009, l’uso dei cani da seguita”.
Secondo quanto afferma la Santarelli il Consiglio di Stato non ha quindi potuto altro che esprimersi
solo in merito alla domanda cautelare relativo all’uso del piccione come richiamo vivo. “Ora, l’assessore Febbo – scrive la rappresentante animalista - di fronte ad un calendario venatorio che è stato due volte colpito dalle ordinanze sospensive del TAR, e che ha costretto il Consiglio regionale ad un intervento legislativo, nonostante la materia fosse competenza della Giunta, in modo da impedire ulteriori interventi giurisdizionali, strumentalizza il provvedimento del Consiglio di Stato.
(Prima da noi)