Il Senatore Carrara, intervenendo ieri al Senato, ha nuovamente sollecitato una risposta dai ministri competenti in merito alle cinque interrogazioni parlamentari presentate (la prima datata 8 ottobre 2008, tre del 10 dicembre 2009, l'ultima dello scorso 4 marzo). “Molti elettori vogliono sapere, con insistenza – ha detto Carrara rivolgendosi all'assemblea - quanti e quali soldini pubblici hanno percepito e stanno percependo, a vario titolo, le associazioni ambientaliste, animaliste, anticaccia, antitutto praticamente, così come ho elencato nelle interrogazioni”. “Sempre troppo pochi” ha ribattuto la senatrice Donatella Poretti (PD), anche se non autorizzata a prendere la parola.
“Vogliono sapere – ha continuato imperterrito Carrara - a quale titolo un'associazione ha potuto attrezzare una truppa per il campo antibracconaggio attivata sul bresciano a discapito dei soli cacciatori locali titolati a esercitare la loro passione; e con quali costi a carico dei cittadini”. Spesso – ha rimarcato Carrara - “si vuol far passare il cacciatore come un bracconiere".
Il responsabile Nazionale del Dipartimento caccia per il Pdl ha fatto notare come, riguardo a quella vicenda, nonostante l'archiviazione delle accuse di presunto maltrattamento, gli animali sequestrati non sono mai stati restituiti ai legittimi proprietari. “Non vorrei sussistesse un manifesto interesse, anche di natura economica, da parte delle associazioni alle quali vengono affidati questi animali posti sotto sequestro a far durare il più lungo possibile i tempi di custodia degli stessi” ha detto Carrara.
Inoltre il Senatore ha chiesto, come si legge nell'ultima interrogazione presentata, “di sapere quali sono i criteri di valutazione adottati per rendere tutte queste associazioni delle ONLUS che, con tutti i vantaggi economici che ne derivano, continuano a diffondere messaggi menzogneri con allarmismi che, di fatto, non esistono”.