Il Consiglio provinciale di Grosseto ha votato compatto ed ha detto sì alla consulta permanente per la caccia. Un organo importante che darà modo ai cacciatori, attraverso i propri rappresentanti, di partecipare direttamente alla gestione faunistica venatoria del territorio, di avanzare proposte e esprimere pareri sulle iniziative del settore (come sul calendario venatorio o il piano faunistico). Potrà inoltre esprimersi in merito all’individuazione di nuove forme di immissione e ambientamento della fauna, all’istituzione delle Oasi e delle Zone di protezione lungo le rotte di migrazione dell'avifauna, all’individuazione di forme di gestione delle Zone di ripopolamento e cattura, di contenimenti nei territori interdetti alla caccia e nelle zone vocate e non vocate al cinghiale, nonché alla prevenzione e al controllo degli incendi sul territorio.
L’assemblea sarà costituita oltre che delle associazioni venatorie anche da quelle ambientaliste e agricole regolarmente riconosciute, dai presidenti degli Atc provinciali, da un rappresentante dell’Enei (Ente nazionale della cinofilia Italiana), da due consiglieri provinciali (designati rispettivamente da maggioranza e minoranza). Dovrà riunirsi almeno una volta l'anno per discutere sul programma generale dell’attività venatoria e della gestione del territorio e sarà presieduta dal Presidente della Provincia Leonardo Marras o da un suo delegato.
“Con l’istituzione della Consulta – ha spiegato Marras – abbiamo dato attuazione a un impegno di mandato che avevamo preso con le associazioni venatorie, ma soprattutto abbiamo compiuto un passo in avanti in termini culturali sulla strada della cooperazione fra istituzioni e associazionismo e della responsabilizzazione rispetto alla programmazione e gestione faunistico venatoria. Dopo l’accordo che consente agli Atc di utilizzare con modalità più agili i ’selettori’ per gli abbattimenti mirati, l’istituzione della Consulta costituisce una nuova tessera del mosaico che riassume la strategia di gestione di un territorio complesso come il nostro”.
La sua fortissima connotazione rurale – conclude Marras – e la presenza massiccia di fauna selvatica, richiedono una vasta e complessa opera di ‘manutenzione’ da parte dell’uomo. E in questo senso il ruolo dei cacciatori è indispensabile al pari di quello degli agricoltori e degli ambientalisti. Non a caso tutti rappresentati nella Consulta”.