Alessandro Santoro, 26 anni, studia bioingegneria all'Università Magna Grecia di Catanzaro e lavora nel settore ambientale. Così giovane si occupa già dei sistemi di depurazione e di monitoraggio delle acque costiere, lavorando per all'Arpa – Cal. (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria).
La sua passione (prima del calcio e dell'informatica) è senz'altro la caccia, in particolare alla penna e agli ungulati. E' un modo di prendere la vita, spiega lui stesso alla redazione di BigHunter, che ti trascina con sè tutto l'anno “perchè il cacciatore è cacciatore sempre – dice Alessandro - e freme al solo ricordo della polvere da sparo appena combusta, al pensiero del freddo delle mattine di dicembre passate appostato aspettando di vedere il selvatico far capolino fra gli arbusti... “.
Ha un'idea chiara di ciò che l'attività venatoria rappresenta per l'ambiente: “la caccia se effettuata con raziocinio – sottolinea - non può essere mai nociva per la natura perchè è parte di essa...”. Per Alessandro del resto si tratta di una tradizione tramandata da generazioni nella propria famiglia, così come – dice – i segreti delle ricariche manuali”. Anche la fidanzata, ci spiega, è cresciuta in una famiglia dalle lunghe tradizioni venatorie, e siccome al momento abitano lontani, la porterà sicuramente a caccia con lui quando saranno sposati.
Secondo Alessandro nelle associazioni venatorie “c'è poca voglia di promuovere la nostra passione”, ma come molti giovani cacciatori che vorrebbero una caccia migliore, si dichiara disponibile a fare la sua parte e a collaborare per rilanciare la categoria. Senza dimenticare però che occorre anche una maggiore attenzione istituzionale. Sarebbe per esempio necessario - evidenzia Alessandro - dare la possibilità ai cacciatori di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente, anche tramite la modifica del calendario venatorio, dando cioè loro il permesso di limitare la proliferazione di specie nocive, come ad esempio lo storno, una calamità per l'agricoltura.
E per finire Alessandro ci racconta un aneddoto di caccia:
“Eravamo ad alzavole, silenzio assoluto, in lontananza uno sparo e di colpo un muro si alza davanti ai miei occhi. Saranno state centinaia, ma purtroppo ha avuto il sopravvento l'eccitazione e ho iniziato a ridere di contentezza per un tale spettacolo che non ho nemmeno sparato una cartuccia... Ma poi mi sono ripreso e alla fine il carniere era più che ricco...”.
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