Sull'articolo 38 della Comunitaria, oggi 43, è stato detto di tutto, scrive l'associazione Siciliana Caccia e Natura (Ascn), che interviene a commento delle critiche mosse all'indomani della presentazione di nuovi emendamenti. “Ora che alcuni Deputati dei partiti di maggioranza hanno corretto l’emendamento per fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, il Pd e le associazioni ambientaliste collaborate sapientemente da alcune testate giornalistiche e televisive, trovano altri motivi ipocriti per evitare un confronto corretto sulla caccia”.
Il riferimento in particolare è alle critiche di Della Seta che ha paventato rischi per la sicurezza dei cittadini e per la tutela della fauna migratoria in merito all'emendamento a firma degli Onorevoli Pini (Lega Nord), Biava, Rossi e Germanà (Pdl), “che – sottolinea Ascn - volendo fugare ogni possibile dubbio hanno fissano inequivocabilmente il periodo per alcune specie alla terza decade di agosto e chiusura per altre specie alla terza decade di febbraio nel rispetto dell’arco temporale per singola specie così come recita l’artt. 18, comma 2, della legge 157/92”.
I cacciatori italiani, conclude Ascn “nelle prossime tornate elettorali sapranno accordare la propria fiducia a tutti quei Deputati che con scienza e intelligenza si applicheranno per la soluzione ottimale sull’attività venatoria”.