La
caccia al cinghiale deve essere estesa anche
all'interno dei confini del Parco Gola della Rossa, per salvare le coltivazioni e l'economia del territorio. Lo chiede in una nota Coldiretti Ancona, dopo l'avvio delle battute selettive nel Fabrianese.
"La Regione Marche, col presidente Spacca, ha accolto le nostre richieste autorizzando un periodo di caccia straordinario e la Provincia di Ancona, tramite l'assessore Sagramola, si è subito attivata - spiega Coldiretti Ancona -. Ma il tutto rischia di essere vanificato da due problemi che sono sorti in questi giorni".
Ma la presenza maggiore della specie, denunciano gli agricoltori è proprio all'interno del Parco Gola della Rossa e se non si riuscirà a contenere il numero di selvatici anche all'interno delle zone protette, i campi che si trovano nei pressi continueranno a essere devastati. "Tra l'altro ci troviamo proprio nella fase della semina - sottolinea Coldiretti Ancona -, e se gli attacchi dei cinghiali non saranno fermati rischiamo di avere un considerevole calo delle produzioni nel territorio collinare e montano".
Un altro problema, rilevano da Coldiretti è la diminuzione dei cacciatori impegnati nelle battute. Dopo un buon avvio, il numero delle squadre si è inspiegabilmente e considerevolmente ridotto. "Occorre una piena collaborazione delle istituzioni per tutelare l'economia del Fabrianese - conclude Coldiretti Ancona - e occorre dunque evitare che interessi di parte finiscano per vanificare gli sforzi effettuati".
Il questi giorni Coldiretti tra le priorità sottoposte ai candidati regionali ha indicato la necessità di risolvere una volta per tutte il problema dei danni causati dai cinghiali, intervenendo sulla legge sulla caccia e garantendo i giusti risarcimenti.
(Vini e Sapori)