I candidati alla presidenza della Regione Marche hanno risposto ad un questionario del Wwf sulle linee programmatiche rispetto ai temi ambientali. Tra queste viene affrontata anche la questione caccia rapportata al rispetto delle direttive comunitarie e di quelle nazionali.
“Come forse saprete – ha risposto Erminio Marinelli, candidato per il Pdl - ritengo che i cacciatori siano da annoverare fra gli ambientalisti e non fra i nemici dell'ambiente. Quindi, sempre nella tutela delle aree protette, non adotterò una politica restrittiva nei confronti dell'attività venatoria. Su una cosa credo non passa non esserci convergenza: servono un nuovo monitoraggio e una nuova mappatura”.
Per Gian Mario Spacca, candidato per il Pd, “ i periodi e le quantità di prelievo delle specie cacciabili che annualmente vengono stabiliti nel calendario venatorio dovranno avere, come è sempre avvenuto per la nostra realtà, il necessario supporto scientifico dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), organismo tecnico di supporto alle Amministrazioni pubbliche in materia venatoria” assicurando di proseguire nella direzione finora portata avanti dalla Regione: massima attenzione per l'attività venatoria ma conciliata alle esigenze di una responsabile salvaguardia ambientale.
Reticente il candidato per la lista Unione democratiche (coalizione tra i partiti Sinistra e Libertà e Rifondazione Comunista) Massimo Rossi, che ha dichiarato di essere personalmente contrario alla caccia, pratica che definisce “anacronistica”. “Sono favorevole - ha dichiarato - ad adottare tutti quei provvedimenti che vadano nella direzione di una sua limitazione rispetto alla pressione attuale e che applichino con rigore e senza deroghe più o meno elettoralistiche la normativa europea e nazionale”.