E’stato pubblicato recentemente il volume relativo l’indagine scientifica sulla migrazione dell’Allodola (Alauda arvensis) promossa dall’ ANUU e organizzata dal Gruppo Inanellamento Limicoli di Napoli coordinata dal Dott. Sergio Scebba e portata avanti per un decennio da 27 ricercatori che hanno inanellato allodole nei territori siti nella provincia di Caserta nella piana di Volturno.
Lo scopo del progetto e’ stato quello di monitorare la specie, oggetto di caccia, per avere una prima fenologia migratoria su una parte del territorio italiano, in considerazione della flessione del trend demografico che la sta caratterizzando nell'ultiumo periodo. Con l'innellamento di ben 14360 allodole (che qualifica questo come il progetto più imponente nel suo genere in Italia), si è arrivati per esempio ad una risposta rapportatabile ai venti. Le due ondate migratorie individuate tra il 14 e il 17 ottobre e tra il 25 e 28 ottobre hanno subito da un anno all’altro delle variazioni date dall’influenza esercitata proprio dalle correnti d'aria. Si può nel dettaglio notare come l'andamento del flusso migratorio sia rimasto costante per cinque anni, mutando per altri cinque sotto l’aspetto numerico con incrementi e decrementi. Si è comunque dedotto che le popolazioni migratrici catturate nella piana di Volturno presentano degli effettivi stabili da un anno all’altro.
I dati raccolti attraverso questo progetto sono una importante fonte di informazioni in una fase critica del ciclo della vita dell’Allodola qual è la migrazione post-riproduttiva e fin d’ora solo il Centro inanellamento francese sta conducendo, da diversi anni, un progetto di ricerca sulla migrazione notturna di questa specie coinvolgendo una trentina di inanellatori.
Certamente e’ importante che tutti gli uffici preposti, nei prossimi anni, comincino a coordinare una ricerca di questo tipo su tutto il territorio europeo perché si possano avere ancora più dati sulla vita migratoria dell’Allodola potendo, così, intervenire sulla sua conservazione e sulla protezione dei siti idonei alla sua sopravvivenza. Raccogliere più informazioni dettagliate sulla dinamica delle popolazioni consentirà agli studiosi europei di effettuare strategie idonee e miratea pianificare, senza perdite di tempo, progetti di prelievo e conservazione della specie eliminando il rischio di brutte sorprese in merito alla sua presenza futura nei nostri territori.