Non è piaciuta alla Lipu la
constatazione di CNCN sulla distensione dei toni dell'associazione in merito
all'art. 43 della Comunitaria. "La Lipu abbandona la retorica della caccia no limits" diceva in sostanza la nota del
Comitato Nazionale Caccia e Natura a commento di un documento che analizzava punto per punto il grado di recepimento delle norme comunitarie.
Così l'associazione animalista sceglie di tornare ad alzare il tiro e lunedì 29 marzo afferma addirittura che
l'articolo 43 non recepisce 11 punti su 11 della Direttiva. CNCN a risposta di queste nuove considerazioni fa notare che solo 5 giorni fa la stessa associazione ha diffuso una tabella che mostrava come l’articolo 43
recepiva invece 5 punti su 10 della Direttiva Uccelli.
CNCN denuncia l'uso di toni offensivi da parte della Lipu, "evidentemente - scrive il Comitato - sull’onda di una reazione emotiva molto forte". Sarebbe preferibile, fa sapere, che il confronto continuasse su un piano oggettivo e giuridico dell'articolo in questione, con spirito di dialogo sereno e consapevole. Magari lasciando da parte, per una volta, slogan ad effetto, che - insiste CNCN - sono destinanti a crollare di fronte ad un esame tecnico della materia.
"L’articolo 43, ricorda CNCN, ha un obiettivo e un fondamento ben precisi, ovvero
l’adeguamento della legislazione italiana alla Direttiva Uccelli, che viene di fatto realizzato in ogni suo punto (vedere scheda tecnica CNCN in allegato sul sito
www.cncn.it) e sulla base delle linee indicate sulla Guida Interpretativa alla Direttiva, il cui testo è inserito all’interno dell’ articolo 43 stesso".