Con una articolata lettera che controbatte alle giustificazioni in merito all'istituzione di un Parco nazionale alle isole Egadi, sottoposta ai consiglieri comunali di Favignana, Caccia Ambiente (delegazione Siciliana) entra in modo incisivo nella questione, accusando il Comune di aver fatto marcia indietro rispetto alla propria iniziale contrarietà all'istituzione dello stesso e chiedendo ora una posizione chiara.
Secondo il partito siciliano il parco limiterà abitudini, consuetudini, hobby, passatempi e molte altre attività degli isolani. L’abnorme dimensionamento del parco e l'inglobamento, al suo interno, di territori tanto dissimili, ha fatto nascere alcuni sospetti all'interno del movimento politico. Le Egadi sono al centro di interessi forti, come per altro sottolinea anche Legambiente: “la scelta del parco nazionale è dettata da esigenze di carattere prettamente politico e da collegio elettorale e della volontà, mai nascosta, di ridefinire i regimi di vincoli su quelle aree proprio attraverso la strumento del parco nazionale”.
“Con la nascita del parco - sottolinea Caccia Ambiente Sicilia - il Comune di Favignana, dopo avere acquistato l’immobile adibito a riserva marina, avere destinato personale comunale ai relativi compiti, e gestito la riserva per diversi anni, si troverebbe di colpo con il classico pugno di mosche in mano. Ciò, perché la ripetuta legge 394/1991 prevede l’affidamento dei parchi nazionali all’Ente parco ( articolo 9 ) e giammai al comune che farà solo parte della comunità del parco ( articolo 10 ) quale organo consultivo e propositivo dell’ente Parco".
Leggi l'intero intervento di Caccia Ambiente Sicilia