Il Circondario empolese Valdelsa (FI), nell'ambito del Workshop tenutosi recentemente in Provincia sulle novità della caccia toscana, ha illustrato la propria proposta in merito alla gestione dell'avifauna migratoria e all'applicazione delle deroghe, realizzabile - è stato rimarcato- solo grazie all'opportuna conoscenza di tutti i dati scientifici relativi ad ogni singola specie e coordinati a livello internazionale.
L'intervento della Regione su queste tematiche – sottolinea il documento che illustra nel dettaglio i dati relativi alle diverse specie cacciabili – non è più procrastinabile. Non avere dati approfonditi (con la lodevole eccezione dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti) impedisce di affrontare temi complessi sulla base di corretti criteri tecnici. Per questo, viene ribadito, è indispensabile che la Regione con l'essenziale aiuto delle Province, organizzi una rete di rilevamento: si può fare, è già stato fatto e con un costo contenuto.
La situazione riguardo alle deroghe resta comunque difficile. E' la direttiva europea che impedisce un uso generalizzato delle stesse e c'è una sentenza della Corte Costituzionale a stabilire che le Regioni debbano attivarle attraverso atti amministrativi e non legislativi, pertanto soggetti a ricorsi giurisdizionali. Infine per quanto riguarda lo storno, vero obiettivo della richiesta di deroghe italiane, ci si trova davanti ad una situazione paradossale.
La Commissione Europea, sottolinea il Circondario Empolese – deve rendersi conto che o lo storno è in crisi nel centro e nord Europa e allora non si caccia da nessuna parte, o è assolutamente lecito che sia cacciabile in Italia come nei vicini Paesi del Mediteraneo. “Crediamo che l'unica soluzione possibile – fa sapere– sia un accordo politico fra mondo agricolo, venatorio e ambientalista, per trovare soluzioni concordate per una specie che in Italia è in forte aumento e fortemente problematica. In questo caso il nuovo impianto normativo appare adeguato”.
Da incentivare, inoltre, la cattura di richiami vivi, realizzata su piani di prelievo assolutamente irrisori rispetto all'entità del prelievo. La legge in materia deve poi essere maggiormente semplificata: la prossima redazione dei Regolamenti regionali – si legge nel documento – è occasione imperdibile, per ridurre il carico di lavoro degli uffici caccia e semplificare finalmente la vita ai cacciatori migratoristi (come ad esempio con l' eliminazione del rinnovo quadriennale degli appostamenti fissi, più chiarezza sulla detenzione e certificazione dei richiami, norme pià facili per l'allevamento, come per le distanze fra gli appostamenti).