Lo scorso 26 marzo a Bruxelles si è tenuta la 43sima Assemblea generale della Federazione delle Associazioni venatorie e per la conservazione della fauna selvatica nell'Unione Europea (FACE), alla quale hanno preso parte le associazioni nazionali di 36 paesi europei.
Sono molte le sfide che si trova ad affrontare il mondo venatorio europeo, immerso in una società sempre più urbana e sempre meno in contatto con la natura, la fauna selvatica e gli ambienti naturali. Come ha sottolineato il Direttore Conservazione della Face, Angus Middleton, è quindi ora più che mai necessario conquistare la fiducia dei non cacciatori, rispettando le loro posizioni.
Il Presidente della Face, Gilbert de Turckheim, nella sua relazione ha invece individuato nell'unità di intenti delle associazioni venatorie e di quelle per la conservazione ambientale, una priorità assoluta. Un buon segnale in questo senso c'è. E' la massiccia partecipazione e la crescente collaborazione degli esperti nazionali appartenenti alle associazioni aderenti alla Face, che forniscono una maggiore conoscenza rapportata alle esperienze nei diversi paesi legate ad una serie di temi quali la conservazione della natura, il rapporto con l'agricoltura, il benessere degli animali, i risvolti legali e la comunicazione. Tutto ciò permette di creare ed allargare una vera e propria rete in grado di mobilitare le associazioni dei vari paesi europei per le questioni concrete o per promuovere una caccia sostenibile, soprattutto in virtù della salvaguardia della biodiversità.
Lo dimostra l'adesione di importanti realtà del mondo venatorio e non come la Iaf (associazione Internazionale per la Falconeria e la Conservazione dei rapaci), il Cic (Consiglio Internazionale della Caccia e Conservazione della Fauna Selvatica) e la Elo (Organizzazione Euopea dei Proprietari Fondiari).
Véronique Mathieu, presidente dell'intergruppo Caccia Sostenibile, Biodiversità, Attività rurali e forestali, ha sottolineato le buone relazioni e la comunicazione tra le istituzioni dell'UE e cacciatori, richiamando l'attenzione sulle questioni politiche che devono essere seguite dal Parlamento Europeo.