Le dure considerazioni della presidente della Confavi hanno provocato la reazione di Anlc, che in un comunicato ironizza: “se gli interventi della dottoressa Caretta non fossero gravi e sguaiati, potrebbero anche essere divertenti”. Libera Caccia definisce le dichiarazioni della Confavi “un delirio di immotivata onnipotenza”, di cui si potrebbe fare a meno, soprattutto – si legge nel testo – in un momento come questo, nel quale la dignità, la credibilità, e la stessa sopravvivenza della caccia sono messe in pericolo da un violento rigurgito di intolleranza animalista che è tornata a minacciare referendum”.
Affatto vero e per questo divertente, sarebbe poi – secondo Libera Caccia - la presunta primogenitura di Confavi sulle richieste di modifica alla legge 157/92, di cui se ne prende il merito: “La Libera Caccia – si legge nella nota - è stata la prima a rompere l’assurdo patto di non belligeranza imposto a suo tempo dalla più numerosa Associazione venatoria (e nel 1992 la Confavi non era ancora nata!) e a denunciare pubblicamente le oscenità di una norma che abbiamo sempre considerato ingiusta e punitiva”.
“Ancora una volta, con una arroganza intollerabile, e in maniera assai grossolana, la Confavi tenta pateticamente di impartirci lezioni di politica venatoria che non accettiamo in alcun modo”, critica Libera Caccia, che ricorda la propria lunga esperienza fatta di “lotte sindacali condotte senza padroni politici”. Un'esperienza che – scrive Libera Caccia – autorizza a “denunciare a tutti i cacciatori, soprattutto a quelli iscritti alla Confavi, l'estrema pericolosità di un gioco al massacro che viene condotto per un miserabile pugno di tessere in più”.
La nota dell'associazione venatoria conclude auspicando una vera unità del mondo venatorio “senza assurde primogeniture e sconsiderate fughe in avanti, si possano affrontare i giorni durissimi che ci attendono ed è per questo che torna a chiedere uno sforzo concreto a tutti i rappresentanti dell’associazionismo venatorio, evitando proclami e una propaganda sterile e pericolosa”.