Con un’interrogazione a risposta scritta, l’onorevole Sergio Berlato, Vice presidente vicario della delegazione italiana del PPE, ha chiesto alla Commissione europea di rivedere i vincoli ed i divieti previsti con propria Direttiva 2005/94/CE e con Decisione 2006/574/CE, rispetto alle norme per prevenire la diffusione dell’influenza aviaria in Europa.
"In attuazione di questa Direttiva e della successiva Decisione - si legge nella nota dell'ufficio stampa dell'europarlamentare - gli stati membri hanno emanato norme di recepimento, imponendo prescrizioni, vincoli e divieti a molte attività, tra le quali l’agricoltura, l’allevamento, il commercio, l’attività venatoria, condizionando pesantemente lo stesso spostamento di merci e persone tra gli stati membri dell’Unione europea e tra questi ed i paesi non comunitari".
Sono venute meno le ragioni che hanno portato all'emanzione di certe misure e ormai - si legge nella nota - "non vi è dubbio alcuno che l’ingiustificato allarmismo diffuso in Europa ed in particolar modo in Italia, si è dimostrato largamente infondato".
"In effetti - spiega l'eurodeputato italiano - non si è verificata la tanto temuta pandemia a danno della salute dei cittadini dell’Unione europea, così come era stato invece pronosticato dai soliti profeti di sventura al soldo delle multinazionali, gli stessi che avevano lanciato il falso allarme per l’influenza suina, compari di quelli che ci hanno terrorizzato con l’inesistente buco nell’ozono e che adesso ci vorrebbero terrorizzare con la baggianata del surriscaldamento del pianeta". "L’unica cosa sicura - conclude Berlato - è stato il beneficio ottenuto dalle multinazionali farmaceutiche che hanno moltiplicato i propri fatturati ed i propri guadagni dalla vendita di vaccini inutili ed inefficaci".