Un secco no a qualunque ipotesi di allungamento della stagione di caccia. Così Wwf fa sentire la propria voce alla vigiglia del voto della Commissione Agricoltura all'articolo 43 della Comunitaria.
L'associazione non usa mezzi termini e ricorda ai membri della commissione che saranno loro a prendersi “la responsabilità di decidere se l'Italia debba diventare un Paese in cui gli animali selvatici siano destinati ad essere massacrati dai cacciatori tutto l'anno”. Wwf immagina un cataclisma ambientale affermando, tramite il suo presidente Stefano Leoni, che la norma decreterebbe “lo sterminio di milioni di uccelli migratori” nonché “la condanna sicura dell'Italia a pagare ingentissime multe per l'ennesima violazione delle leggi europee ed internazionali per la tutela degli animali selvatici”.
La soluzione è una sola per il Wwf: lo stralcio dell'articolo 43. ''La soppressione definitiva di questa norma - spiega - e' l'unica risposta seria e legittima che il Parlamento possa dare”. Ma c'è di più, secondo Leoni, in caso la norma passasse il mondo ambientalista sarebbe pronto alla rivolta: “i milioni di italiani che sono rappresentati dalle oltre cento Associazioni che a febbraio hanno inviato un appello al presidente Berlusconi – annuncia il Presidente di Wwf - sono pronti a mobilitarsi con ogni mezzo, compreso il referendum abrogativo”.
''Siamo al rush finale - continua Leoni - e c'e' da augurarsi che il voto in Commissione agricoltura alla Camera previsto per domani non riservi brutte sorprese. Il WWF, anche attraverso il suo Comitato scientifico, ha ribadito quanto dannoso sarebbe un qualunque prolungamento della stagione venatoria oltre i paletti oggi esistenti''.
(Asca)
Ndr: e se questa provocazione fosse invece un tranello per far approvare l'articolo come loro lo vogliono (Prestigiacomo, Brambilla, Frattini, Catanoso e compagnia), in modo da far incastrare i cacciatori con le loro stesse mani?