E come una bolletta della luce, arriva subito anche il
punto di vista dell'Ispra, che cerca di "marcare il territorio" a suo vantaggio (e poi dicono che i loro pareri sono tecnici).
La Comunitaria, si legge in un comunicato Ansa, affida allIistiuto Nazionale Per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra) la responsabilità di stabilire la validità delle decisioni regionali sulla caccia al di fuori dei limiti in calendario, al fine di adeguare il prelievo alle caratteristiche delle varie specie.
“l'Ispra – dice il Commissario dell'ente Vincenzo Grimaldi – è un organo tecnico scientifico che si occupa di questo. E' previsto un parere obbligatorio in materia e questo daremo”. Ora sarà necessario però, afferma Grimaldi “trovare una mediazione sulle evoluzioni della legge”. Si dovrà anzitutto stabilire se l'Ispra potrà avvalersi anche di pareri da parte di istituti regionali, anche se, ha osservato il ricercatore, attualmente non ci sono istituti regionali della fauna.
Dall'Ispra a dire la sua interviene anche Roberto Caracciolo, responsabile dello Stato dell'Ambiente e di metrologia ambientale dell'istituto, che all'Ansa ha ammesso di avere alcune perplessità sull'ipotesi di un ampliamento della stagione per alcune specie e per la probabilità che si verifichino “fenomeni illeciti”.