“L'approvazione di questa norma non solo non ci soddisfa, per l'immotivata eliminazione di un pur minimo straccio di anticipazione estiva, ma ci preoccupa per il parere vincolante dell’ISPRA che, nonostante le tempestive rassicurazioni, temiamo possa rappresentare uno strumento politico e ideologico nelle mani dell’animalismo più intransigente”.
Così Paolo Sparvoli, presidente della Libera Caccia, commenta le modifiche introdotte all'articolo 43 della Comunitaria, che nei prossimi giorni andrà al voto alla Camera.
Secondo Sparvoli non si è voluto urtare la suscettibilità di “alcune autorevoli esponenti governative” (ndr Ministre Prestigiacomo e Brambilla), le cui imposizioni di stampo ideologico hanno avuto un peso maggiore rispetto alle motivazioni tecnico – scientifiche contenute nella norma.
Ora occorre evitare che anche la modifica alla 157 si riveli “un altro misero contentino svuotato di qualsiasi contenuto realmente innovativo”, scrive Sparvoli che promette: “la Libera Caccia continuerà a battersi con tutte le sue forze, cercando di informare sia gli esponenti politici che gli organi di stampa, sugli aspetti tecnici delle nostre richieste e sulla necessità di affrontare l’intera problematica venatoria senza subire i ricatti emotivi di un ambientalismo sempre più anticaccia".
"Una battaglia - conclude - che siamo prontissimi a condurre da soli, ma che ci auguriamo possa vedere l’intero associazionismo venatorio impegnato congiuntamente con un rinnovato spirito di collaborazione per il raggiungimento di obiettivi condivisi”.