Ermete Realacci (PD) ha espresso il proprio sostegno al documento redatto dalle associazioni venatorie toscane (Arcicaccia, Italcaccia e Federcaccia). Un buon esempio – ha dichiarato - che ''invita a riprendere l'esame di tutti i processi in corso, bloccando i provvedimenti che rischiano di dare il via libera ad una vera e propria deregulation, contraria non solo alla normativa europea ma a quanto pensano la maggior parte degli italiani, la parte responsabile del mondo venatorio, che chiede una caccia dentro le regole''.
La strada da percorrere nell'interesse del Paese, a giudizio di Realacci, e' quella di ''una piena attuazione della legge vigente, con il supporto della ricerca scientifica e tenendo la barra ben dritta rispetto agli ideologismi e gli estremismi che troppo spesso agitano questo settore''.
Ma il documento sembra riscuotere ampi consensi in tutto il partito democratico. Oltre a Realacci e Vannino Chiti, anche i senatori Susanna Cenni e il capogruppo in Commissione Ambiente, Roberto Della Seta, hanno rivolto parole d'apprezzamento per la proposta toscana. ''La posizione delle due principali associazioni venatorie italiane - ha dichiarato Della Seta - e' totalmente condivisibile. Il pregio maggiore della legge 157 e' di realizzare un punto di equilibrio vero tra l'esigenza di tutela della fauna selvatica sancita in Costituzione e l'esercizio venatorio. I tentativi di forzatura portati avanti da parlamentari del centrodestra, prima con il testo Orsi e ora con l'articolo 38 della Comunitaria, vanno nella direzione opposta".
"Riteniamo urgente aprire un confronto su basi concrete tra le forze politiche e con le associazioni ambientaliste, venatorie e agricole per concordare i necessari miglioramenti all'attuale normativa, mantenendone intatto lo spirito e l'impianto''. Un confronto che potrebbe superare definitivamente l'ostacolo dei 3 mila emendamenti presentati dal Pd contro la proposta Orsi.
(Ansa)