“Per noi era un dovere sedere al tavolo delle riforme e lo abbiamo fatto con piacere. Ma ce ne siamo andati perché non era accettabile poter discutere di tutto tranne che dell’art.18, di tempi e di specie. Se non ci saranno pregiudiziali di questo tipo non avremo difficoltà a formare di nuovo un tavolo per affrontare la necessaria riforma della 157/92, come da più parti ci viene richiesto per superare l’attuale empasse”.
Così, il presidente nazionale della Federcaccia Gianluca Dall’Olio intervenendo questa mattina a Firenze alla presentazione del documento presentato questa mattina a Firenze da Federcaccia Toscana assieme ad Arcicaccia e Italcaccia toscane.
“Il documento presentato questa mattina è condiviso da Federcaccia nazionale, anche perché questi erano gli stessi punti sui quali già ci volevamo confrontare con le altre associazioni e gli altri attori dell’auspicata riforma. Certo è irrinunciabile una riflessione attenta da parte di tutti – ha continuato il presidente Federcaccia -, da chi ha fatto promesse insostenibili a chi si arrocca su posizioni di immobilità a qualsiasi proposta di cambiamento. Non è più rimandabile un recepimento di una normativa come la 79/409 applicata in tutta Europa tranne che nel nostro Paese; non è più possibile continuare con una applicazione delle deroghe mai disciplinata in maniera corretta, lasciando di fatto la caccia in mano ai Tar; non si può continuare a fare affidamento solo su un unico Istituto scientifico, oltretutto mal finanziato e pregiudizialmente prevenuto nei confronti della caccia, senza fare in modo che ogni regione si possa dotare del proprio osservatorio faunistico; non è civiltà approfittare del fatto di avere amici fra i media per fare in modo che più di settecentomila cittadini/cacciatori onesti e rispettosi delle leggi vengano dileggiati e trattati alla stregua dei peggiori delinquenti.
Le forze politiche devono superare la contrapposizione destra/sinistra che vede – falsamente – le opinioni in materia di caccia come una contrapposizione ideologica. Chiediamo a tutti, ma soprattutto all’opposizione del PD, una maggiore apertura e una maggiore disponibilità su questi temi per dare vita ad una riforma che, come non ci stancheremo mai di ripetere, non è più rimandabile”