“Non siamo contro la caccia e basta, ma siamo per una caccia sostenibile”. Così il direttore dell'ufficio legale del Wwf Italia Patrizia Fantilli, intervistata da La Stampa sulle disposizioni all'art. 43 della Comunitaria. L'esponente della prima associazione ambientalista italiana precisa che qualcosa di buono in quella norma c'è: “permetterebbe all’Italia di non essere multata e, quindi, di bloccare la procedura di infrazione Ue. E poi, per la prima volta, introduce nelle norme sulla caccia il divieto di sparare durante le migrazioni e i periodi di riproduzione”.
Quello che non va, sostiene Fantilli, è il comma 2 bis, ossia la parte che estende il periodo di attività venatoria. Sul quale Wwf annuncia battaglia: “Siamo pronti a rivolgerci di nuovo all'Ue” dichiara l'esponente ambientalista.
Fulco Pratesi, presidente onorario dell'associazione ha rimarcato il concetto. ''L'aumento della temperatura globale dovrebbe consigliare di anticipare la chiusura della stagione venatoria e non certo di estenderla'' ha dichiarato. ''Infatti - ha spiegato - gli animali tendono sempre piu' ad anticipare nidificazioni e periodi migratori: colpirli in queste delicate fasi significa determinare un grave impatto sugli equilibri di queste specie''.