Il Parlamento ''non deve inseguire le esasperazioni fondamentaliste ma deve trovare le ragioni per proteggere il Paese dalle infrazioni europee, senza lasciarsi condizionare da una campagna mediatica tanto vivace quanto falsa''.
Non usa mezzi termini il presidente della Commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo per definire l'incredibile, quanto mai inopportuna campagna anticaccia a cui si è dato il via in occasione delle battute finali della legge Comunitaria. Su tv e giornali viene infatti dato ampio risalto alla volontà di allungare la stagione della caccia, ma poco o nulla è stato detto sulle limitazioni imposte e su quale possa essere in realtà l'effettivo risultato di questa norma di respiro europeo.
''Faremmo un gran bene all'ambiente - afferma Russo - se, senza utilizzare frasi fatte ed espressioni apocalittiche, ci facessimo indicare dai massimi esperti nazionali di fauna selvatica l'impatto che la norma sulla caccia puo' avere sulle specie. Credo che sia giunto il momento - aggiunge Russo - di smetterla di considerare il mondo dell'associazionismo come il depositario della verita' assoluta. Per giunta quelle stesse associazioni, che sono elemento indispensabile per una crescita civile e partecipata del nostro Paese, devo riconoscere agli istituti scientifici nazionale l'autorevolezza che indica alla politica i limiti e le misure per indispensabili scelte''.
Proprio per questo, conclude il parlamentare, ''mi sembra che sia fuori luogo la polemica a prescindere ingaggiata sia da taluni animalisti che da taluni cacciatori. Cosi' come negli altri Paesi d'Europa, la pratica venatoria sara' consentita con i limiti e le prescrizioni rigorosissime che tutelano l'habitat degli animali. Il resto appartiene alla polemica politica, al teatrino dei distinguo ed alle finzioni opportuniste di chi il merito della vicenda non solo non lo conosce ma non gli interessa conoscerlo''.
(ANSA)