La mediazione sulla caccia raggiunta alla Camera ha raccolto consensi da entrambi gli schieramenti politici. Soddisfatta anche il ministro all'ambiente Stefania Prestigiacomo che ha definito il testo approvato “un accordo di alto profilo” e un “avanzamento della civiltà giuridica del nostro paese in materia ambientale”. Secondo la Prestigiacomo gli ambientalisti possono stare tranquilli “non ci sarà – ha sottolineato - un solo giorno di caccia in più rispetto al calendario vigente''.
Bene anche per il Pd. Ermete Realacci ha parlato di “marcia indietro sull'estremismo venatorio”. Per il responsabile di Green Economy del Partito Democratico la norma “garantisce il rispetto dell'ambiente e la tutela della fauna”, reso possibile grazie alla sensibilità dimostrata da un gruppo di parlamentari della maggioranza.
Non è così invece per l'Italia dei Valori, secondo cui “di fatto l'aula approvato l'estensione del calendario venatorio” ha dichiarato Antonio Borghesi, vice capogruppo alla Camera che ha ribadito: ''il fatto che, per effetto di un accordo tra Pdl e Pd l'estensione sia stata limitata a dieci giorni non cambia la nostra posizione''.
Nel Pdl soddisfazione soprattutto nell'ala animalista e anticaccia. Per l'on. Repetti si tratta di “una grande vittoria per coloro che difendono gli animali”, mentre la deputata Ceccacci Rubino, fino a ieri in prima fila per l'abrogazione totale dell'articolo, questo risultato dimostra che nel Pdl c'è spazio per un confronto costruttivo. ''Il compromesso finale - spiega - e' quello di consentire alle regioni una proroga esclusivamente per la prima decade di febbraio e solo dopo un preventivo e vincolante consenso dell'Ispra”.
Secondo il Senatore Franco Orsi un passo avanti per la passione venatoria c'è stato. “Per la prima volta – ha dichiarato su BigHunter - dopo 18 anni si avvia (dopo il voto della Camera) ad approvazione la prima norma che allenta dei vincoli alla caccia presenti nel nostro paese e sconosciuti in Europa”.
Solo una decade a febbraio – a fronte dei 28 giorni possibili in base alle norme UE - è poco, ammette il senatore “ma – scrive - non era mai successo prima che per la caccia alla migratoria vi fosse un passetto avanti e non solo passi indietro”. Buono, secondo Orsi, anche il comma relativo alla caccia in deroga per lo storno che darà alle Regioni la possibilità di autorizzare il prelievo a riparo da ricorsi di ogni genere.