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Era già scritto che le cose sarebbero andate così ed era già previsto prima delle elezioni regionali. Si è rinviata l’approvazione della “Comunitaria” per accontentare quei politici che, per mestiere, fanno “gli specchietti per le allodole” dei cacciatori al fine di promettere agli stessi cose che, puntualmente non si sono realizzate". Così il presidente di Arcicaccia Osvaldo Veneziano commenta il risultato della votazione sulla caccia alla Camera.
Secondo Veneziano si è, "colpevolmente, boicottata la possibilità di un tavolo di confronto alla luce del sole tra ambientalisti, agricoltori, cacciatori" e si è "aizzato il mondo dei cacciatori allo scontro". "In extremis - continua Veneziano - si è arrivati ad una mediazione parlamentare obbligata all’assenza della maggioranza politica su questo tema, tante volte decantata (nel gioco delle parti c’è chi vota contro e chi a favore, ma tutto finisce li). Fino all’ultimo - sostiene Veneziano - abbiamo chiesto l’azzeramento, ma il teatrino dei politici, sedicenti amici dei cacciatori, negava l’evidenza della loro marginalità".
Un risultato che non piace al presidente di Arcicaccia, in quanto - dice- porta solo marginali miglioramenti ma anche diversi svantaggi. La “correa” copertura delle Associazioni venatorie, di “cacciatori di briciole” alle “bugie” - scrive ancora Veneziano - la pagheranno nelle Regioni anche il moltiplicarsi dei ricorsi".
Di contro - continua Veneziano - restano aperti i problemi più seri. "Non abbiamo la Relazione sullo stato di applicazione della Legge 157/92, non ci sono le risorse per la gestione faunistica per i danni da fauna selvatica che il Governo centrale si trattiene per non parlare della Governance e del rapporto con le Regioni".