In seguito alla “pasticciata mediazione” sull'art. 43, le associazioni venatorie toscane Federcaccia, Italcaccia e Arcicaccia – che definiscono quanto ottenuto l'esatto contrario rispetto alle richieste avanzate, rilanciano la loro proposta di un'indispensabile aggiornamento della legge quadro sulla caccia, sottolineando una certa preoccupazione che dalla Comunitaria possa venire uno stop alla riforma, che invece deve affrontare “ben altri temi e con ben altro spirito”.
Federcaccia, Italcaccia e Arcicaccia Toscana chiedono alle associazioni venatorie e alle forze politiche nazionali di condividere e sottoscrivere l’esigenza di una riforma sui punti fondamentali ed essenziali e di ripartire con una nuova bozza di proposta condivisa sulla base di un accordo politico esplicito tra maggioranza e minoranza, azzerando ogni percorso in atto (sia di carattere estemporaneo come l’art. 43 della comunitaria, sia organico come i progetti giacenti alle Camere).
I punti fondamentali ed essenziali ad avviso delle Associazioni venatorie toscane sono:
- competenza diretta delle Regioni nella gestione della fauna selvatica e della caccia; modifica delle funzioni dell’Ispra (ex Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), volte a fornire dati scientifici utili alle scelte di gestione;
- riforma del Comitato Tecnico Venatorio, per dare una effettiva governance nazionale alla caccia in stretto raccordo fra Stato e Regioni;
- gestione unitaria di tutto il territorio, superando il dualismo fra terreno cacciabile e aree vietate alla caccia, che apra un ruolo nuovo per il mondo venatorio, attraverso interventi di prelievo selettivo, fermo restando il divieto di caccia;
- riorganizzazione dell’accesso agli ATC e della mobilità venatoria, sulla base di criteri di razionalità, per scongiurare regionalismi e municipalismi. Eliminando l’opzione di caccia e governando la modalità giornaliera con criteri e meccanismi ampiamente sperimentati;
- recepimento e applicazione delle Direttive Comunitarie, compreso Guida interpretativa della 79/409 e Key Concept, attivando ricerche appropriate tese all’acquisizione di dati scientificamente validati, per adottare un calendario venatorio “elastico”, predisposto per gli aggiornamenti conseguenti all’evoluzione delle evidenze scientifiche;
- obbligo per le Regioni di destinare integralmente al settore i proventi delle tasse regionali e destinazione alle Regioni del 50% delle tasse di concessione governativa, secondo i principi di federalismo fiscale, tenendo conto prioritariamente della ricerca scientifica; ciò in applicazione, anche dell’odg approvato alla Camera.