Hanno le gambe corte le accuse rivolte alla caccia dal giornalista di Repubblica Antonio Cianciullo e da vari esponenti del mondo ambientalista italiano. I pericoli per la biodiversità ci sono ma non sono imputabili all'attività venatoria. A confermarlo c'è una recentissima ricerca che ha confrontato i dati di 45 équipe scientifiche di tutto il mondo sulla ricchezza delle specie e degli habitat naturali, le cui conclusioni sono pubblicate dall'autorevole rivista Science.
Dal rapporto risulta che, sebbene l'Europa si trovi molto indietro rispetto all'obbietivo di arrestare la perdita della biodiversità, fissato nel 2002, tra le poche note positive c'è proprio l'Italia e la sua condotta in fatto di caccia. Come riporta questa mattina – proprio su Repubblica, la giornalista Elena Dusi, “grazie alla regolamentazione della caccia e all'istituzione di aree protette, la salute dei nostri habitat è giudicata soddisfacente, con molte specie animali - in special modo di uccelli - che continuano a scegliere le campagne della penisola per riprodursi o riposarsi nel corso delle migrazioni”.