“E’ stato faticoso ricostruire l’unità del mondo venatorio nella Face Italia, in un momento in cui alcune Associazioni Venatorie si illudevano di sedere come protagonisti in un tavolo saldamente guidato dagli anticaccia e con una opinione pubblica sempre più ostile alla nostra cultura millenaria”.
Con queste parole il presidente di Libera Caccia Paolo Sparvoli, intervenuto all'assemblea provinciale dell'associazione alessandrina, ha spiegato la necessità di dare vita ad un fronte comune, così da mettere in atto miglioramenti concreti.
Il mondo della caccia – ha detto Sparvoli - non può più accettare le strumentalizzazioni di chi pensa che l’attività venatoria sia un comodo trampolino politico nè i voltafaccia di chi a tante promesse ha fatto seguire solo indifferenza e ostilità”.
“Difendere la caccia – ha continuato il presidente di Anlc - è nostro dovere, e le vicende che hanno caratterizzato i giorni a cavallo tra gennaio e febbraio dimostrano che non possiamo abbassare la guardia; non è più sufficiente guardarsi le spalle dai nemici di sempre, ora bisogna che i cacciatori prestino la massima attenzione anche a chi, facendo politica, è stato eletto con i nostri voti ed ora ci tratta ingiustamente come cittadini di serie B, se non peggio”.
Riguardo alla Comunitaria per Sparvoli l'importante lavoro ottenuto in Senato (articolo 38) non deve essere vanificato da un'esasperazione dei toni. Ora è semmai necessario prendere atto di quanto ottenuto e considerarlo un gradino per arrivare alla tanto attesa modifica della 157/92.