Il quotidiano La Nazione lo scorso 30 aprile ha invitato i lettori del sito web ad un filo diretto con i responsabili dell'attività venatoria provinciale. Moreno Mencarelli, presidente Atc 16; Rino Fragai, assessore provinciale al settore; Lorenzo Vagaggini, direttore Atc16 e Marco Ferretti, funzionario per la gestione faunistica del territorio della Provincia di Pistoia, hanno risposto su alcune importanti questioni. Ne riportiamo alcune.
Sul fronte storno, che ancora non può essere inserito tra le specie cacciabili essendo considerato in situazione precaria in alcuni paesi del nord, come ha ricordato Mencarelli, si continuerà con le deroghe. “Per quanto ci riguarda – ha detto il presidente - cerchiamo di facilitarne la caccia perchè reca danni al mondo agricolo”. “Con la Provincia stiamo proprio lavorando per snellire le pratiche burocratiche e venire così incontro al mondo venatorio”. Così Mencarelli ha poi risposto alla richiesta di un altro lettore di una maggiore tolleranza di fronte a regole talvolta troppo rigide.
I cinghiali scendono a valle perchè in montagna trovano poco da mangiare, soprattutto in questa stagione. Un cittadino ha rivolto l'invito ai dirigenti ad intervenire direttamente sul posto. “Proprio per questo – ha risposto Rino Fragai - è stato adottato un nuovo regolamento di caccia al cinghiale, affidando la gestione del territorio alle squadre. Di conseguenza, a loro è data anche la possibilità di foraggiare gli animali in determinate zone, non costringendoli così a scendere a valle per cercare cibo”.
Altre situazioni problematiche riguardano i piccioni. “Su questo – ha dichiarato ancora Mencarelli - Provincia e Atc stanno elaborando un apposito progetto, sia per le zone agricole che per i centri abitati, in particolare per quanto riguarda la Valdinievole. Si tratta solo di definire modalità specifiche di intervento". "Dopo alcune sentenze – ha detto sullo stesso tema Ferretti - C’è la possibilità di monitorare il fenomeno, procedere alla cattura e, dove necessario ed entro limiti stabiliti, all’abbattimento. Tutto rigorosamente sotto il controllo della polizia provinciale. Il tavolo di lavoro a cui partecipa l’Ispra, un’agenzia del Ministero dell’Ambiente, serve anche a definire le modalità con le quali si svolgeranno i controlli”.
Tra i nocivi in provincia preoccupano anche volpi e corvidi, su entrambi i temi Mencarelli ha promesso azioni concrete: “Già da ora posso dire che in alcune zone sarà possibile fare abbattimento di volpi e corvidi, naturalmente entro i limiti consentiti dalla normativa che protegge in modo particolare i predatori”.