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Federcaccia provinciale di Perugia si dice disposta ad esaminare le proposte degli Atc di modifica dei settori per la caccia al cinghiale in forma collettiva, per il miglioramento funzionale degli stessi, a patto che si parta dalla condivisione dei criteri da adottare sulla base del nuovo Piano Faunistico.
A quest'ultimo si dovrà infatti l'esatta configurazione del territorio destinato alla caccia programmata per i prossimi cinque anni e la conseguente assegnazione dei territori vocati al cinghiale. In considerazione dell’approssimarsi della scadenza dei termini per l’iscrizione delle squadre al registro, la situazione va affrontata nell'immediato per Fidc , discutendo su eventuali effettive situazioni di criticità.
In vista della prossima stagione venatoria Fidc invita la Provincia di Perugia a vigilare affinchè ci sia una corretta e puntuale applicazione “del R.R. sul prelievo venatorio del cinghiale in battuta, in modo tale da avere sempre disponibile per le altre forme di caccia, oltre al territorio non settorializzato, 588 settori disponibili su di un totale di 755, di cui 250 su 350 nell’Atc Perugia 1 e 338 su 405 nell’Atc Perugia 2”.
“Di contro – si legge nella nota dell'associazione - la Federcaccia si attiverà perché le squadre di caccia al cinghiale si sentano sempre più responsabili della gestione della specie e non cadano nella tentazione di sentirsi “proprietarie” dei territori loro affidati. In questo senso la Federazione invita la Provincia di Perugia e gli Atc a controllare se, nella passata stagione venatoria, si sono avuti comprovati episodi del genere al fine di valutare eventuali iniziative”.
Sul versante dei danni alle colture, Fidc auspica si confermino i dati dello scorso anno e ribadisce la necessità di tornare a discutere sulla legge regionale sul tema: “visto che – scrive Fidc Umbria - l’attuale stesura è portatrice di forti preoccupazioni in quanto potenzialmente penalizzante per l’aspetto finanziario della gestione del territorio a caccia programmata, con ripercussioni anche sulla selvaggina stanziale nobile”.